2006
Io credo in questi tre Personaggi
Luglio 2006


Messaggio della Prima Presidenza

Io credo in questi tre Personaggi

Il primo Articolo di fede è ben noto a tutti i membri della Chiesa. è il cardine della nostra religione. è importante che nell’enunciare gli elementi principali della nostra dottrina, il profeta Joseph abbia messo questa dichiarazione al primo posto:

«Noi crediamo in Dio, il Padre Eterno, e in Suo Figlio Gesù Cristo e nello Spirito Santo» (Articoli di fede 1:1).

La preminenza data a questa dichiarazione si accorda con un’altra dichiarazione fatta dal Profeta:

«Il primo principio del Vangelo è conoscere con certezza la personalità di Dio» (History of the Church, 6:305).

Queste dichiarazioni di tanto grande significato e implicazioni sono in armonia con le parole del Signore nella Sua grande preghiera di intercessione:

«E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo» (Giovanni 17:3).

Ricordo che alcuni anni fa, lessi un volantino scritto da un critico, un nemico della Chiesa il cui desiderio era di distruggere la fede dei deboli e degli inconsapevoli. Quel documento elencava alcune false nozioni che erano state ripetute per più di un secolo. Si proponeva di definire ciò in cui io e voi, quali membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, crediamo.

Senza alcun desiderio di dibattere con alcuno dei nostri amici di altre fedi, molti dei quali conosco e per i quali provo il più grande rispetto, colgo quest’opportunità per esprimere la mia posizione su questo importantissimo argomento teologico.

Senza equivoci né riserve, io credo in Dio, Padre Eterno. Egli è mio Padre, il Padre del mio spirito, e il Padre degli spiriti di tutti gli uomini. Egli è il grande Creatore, il Governatore dell’universo. Egli diresse la Creazione di questa terra sulla quale viviamo. L’uomo fu creato a Sua immagine. Egli è una persona; è reale, è individuale; «ha un corpo di carne ed ossa, tanto tangibile quanto quello dell’uomo» (DeA 130:22).

A Sua immagine

Nel racconto della creazione della terra Dio dice: «Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza» (Genesi 1:26).

Potrebbero esservi parole più esplicite? Sminuisce Dio, come alcuni vorrebbero farci credere, il fatto che l’uomo fu creato a Sua precisa immagine? Queste parole non dovrebbero invece destare nel cuore di ogni uomo e di ogni donna un maggiore apprezzamento per se stessi come figli di Dio? Le parole scritte da Paolo ai santi di Corinto sono valide per noi oggi quanto lo erano per coloro ai quali erano dirette:

«Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?

Se uno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi» (1 Corinzi 3:16–17).

Ricordo che una volta, più di settant’anni fa, da missionario, parlavo in una riunione all’aperto a Hyde Park, a Londra. Mentre esponevo il mio messaggio, un disturbatore m’interruppe dicendo: «Perché non ti attieni alla dottrina della Bibbia, che in Giovanni dice: ‹Iddio è spirito›?»

Aprii la Bibbia al versetto che egli aveva citato e glielo lessi per intero:

«Iddio è spirito, e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità» (Giovanni 4:24).

Dissi poi: «Certo che Dio è uno spirito, e così è lei: un insieme di spirito e di corpo che fa di lei un essere vivente, come sono io».

Ognuno di noi è un essere duplice composto di un’entità spirituale e di un’entità fisica. Tutti conosciamo la realtà della morte quando muore il corpo, e ognuno di noi sa anche che lo spirito continua a vivere come entità individuale e che un giorno, nell’ambito del piano divino reso possibile dal sacrificio del Figlio di Dio, vi sarà una riunione dello spirito e del corpo. La dichiarazione di Gesù che Dio è uno spirito non nega che Egli abbia un corpo, come non lo nega la dichiarazione che io sono uno spirito pur essendo in possesso di un corpo.

Non asserisco che il mio corpo è uguale al Suo per perfezione, capacità, bellezza e radiosità. Il Suo è eterno. Il mio è mortale. Ma questo non fa che accrescere la mia riverenza per Lui. Lo adoro «in spirito e verità». Mi rivolgo a Lui per avere forza. Levo a Lui le mie preghiere per avere una saggezza superiore alla mia. Cerco di amarLo con tutto il mio cuore, anima, mente e forza. La Sua saggezza è superiore alla saggezza di tutti gli uomini. Il Suo potere è più grande del potere della natura, poiché Egli è il Creatore Onnipotente. Il Suo amore è più grande dell’amore di qualsiasi altra persona, poiché il Suo amore abbraccia tutti i Suoi figli; la Sua opera e la Sua gloria è far avverare l’immortalità e la vita eterna dei Suoi figli e delle Sue figlie di ogni generazione (vedere Mosè 1:39).

Il nostro Padre Onnipotente

Egli «ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna» (Giovanni 3:16).

Questo è l’Onnipotente, davanti al Quale rimango pieno di stupore e di riverenza. è a Lui che guardo con timore e tremore. è Lui che adoro e a Lui rendo onore, lode e gloria. Egli è il mio Padre celeste, che mi ha invitato a rivolgermi a Lui in preghiera, a parlare con Lui, con la sicura promessa che Egli udrà e risponderà.

Lo ringrazio per la luce, la conoscenza e la comprensione che Egli ha riversato sui Suoi figli. Lo ringrazio per la Sua voce, che ha pronunciato eterne verità con potere e con promesse. Lo ringrazio per la dichiarazione che Egli fece al battesimo del Suo beneamato Figliolo nelle acque del Giordano, quando si udì la Sua voce che diceva: «Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto» (Matteo 3:17).

Lo ringrazio per la Sua dichiarazione, simile a quella, sul Monte della Trasfigurazione, quando Egli parlò di nuovo a Gesù e ai Suoi apostoli, e anche agli angeli, quando sei giorni dopo Gesù «prese seco Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte.

E fu trasfigurato dinanzi a loro; la sua faccia risplendé come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la luce.

Ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che stavan conversando con lui.

E Pietro prese a dire a Gesù: Signore, egli è bene che siamo qui; se vuoi, farò qui tre tende: una per te, una per Mosè ed una per Elia.

Mentr’egli parlava ancora, ecco una nuvola luminosa li coperse della sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi son compiaciuto» (Matteo 17:1–5).

Lo ringrazio perché quella voce si udì di nuovo quando il Signore risorto fu presentato ai popoli dell’Emisfero Occidentale, e la Sua voce dichiarò: «Ecco il mio Figlio beneamato, nel quale io mi compiaccio, nel quale ho glorificato il mio nome» (3 Nefi 11:7).

Rimango stupito e pieno di riverenza e di gratitudine per la Sua apparizione in questa dispensazione, quando Egli presentò il Signore risorto a una persona che Lo aveva cercato in preghiera, quando Egli, il Padre, dichiarò: «Questo è il mio Figlio diletto. Ascoltalo!» (Joseph Smith—Storia 1:17).

Il Suo Figlio Primogenito

Credo nel Signore Gesù Cristo, il Figlio dell’Eterno Dio vivente. Credo in Lui come Primogenito del Padre e Unigenito del Padre nella carne. Credo in Lui come essere individuale, separato e distinto da Suo Padre. Credo nella dichiarazione di Giovanni, il quale aprì il suo vangelo con questa maestosa dichiarazione:

«Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.

Essa era nel principio con Dio…

E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al Padre» (Giovanni 1:1–2, 14).

Credo che Egli nacque da Maria, nel lignaggio di Davide, come promesso Messia, che Egli fu davvero generato dal Padre e che la Sua nascita fu l’adempimento della grande dichiarazione profetica di Isaia:

«Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace» (Isaia 9:5).

Credo che nella Sua vita sulla terra Egli fu l’unico uomo perfetto che mai ne abbia calcato la polvere. Credo che nelle Sue parole si trovino quella luce e verità che, se fossero seguite, salverebbero il mondo e porterebbero l’umanità all’esaltazione. Credo che nel Suo sacerdozio stia l’autorità divina: il potere di benedire, il potere di guarire, il potere di governare gli affari di Dio sulla terra, il potere di legare nei cieli ciò che è legato sulla terra.

Credo che tramite il Suo sacrificio espiatorio, l’offerta della Sua vita sul Calvario, Egli espiò i peccati dell’umanità, liberandoci dal fardello del peccato, se volgeremo le spalle al male e Lo seguiremo. Credo nella realtà e nel potere della Sua risurrezione. Credo nella grazia di Dio, resa manifesta tramite il Suo sacrificio e la Sua redenzione. Credo che tramite la Sua espiazione, senza alcun contributo da parte nostra, a ognuno di noi sia offerto il dono della risurrezione dalla morte. Credo inoltre che, tramite questo sacrificio, a ogni uomo e ogni donna, a ogni figlio e figlia di Dio sia data la possibilità di ottenere la vita eterna e l’esaltazione nel regno del nostro Padre, se ascoltiamo e obbediamo i Suoi comandamenti.

Salvatore e Redentore divino

Nessun essere più grande è mai vissuto sulla terra. Nessun altro ha mai compiuto un sacrificio paragonabile al Suo o concesso doni più grandi. Egli è il Salvatore e il Redentore del mondo. Credo in Lui. Proclamo la Sua divinità senza equivoci né compromessi. Lo amo. Pronuncio il suo nome con riverenza e stupore. Lo adoro come adoro Suo Padre, in spirito e verità. Lo ringrazio e mi inginocchio davanti ai Suoi piedi, alle Sue mani e al Suo fianco ferito, attonito davanti all’amore che Egli mi offre.

Sia ringraziato Dio per il Suo beneamato Figliolo, che tanto tempo fa si rivolse a ognuno di noi dicendo:

«Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo.

Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perch’io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre;

poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero» (Matteo 11:28–30).

Egli vive, primizia della risurrezione. So che Egli vive oggi tanto realmente, tanto certamente, tanto individualmente come viveva quando, come Signore risorto, chiamò a Sé i Suoi discepoli scoraggiati con le parole: «Venite a far colazione… e

… [Gesù] prese il pane e lo diede loro; e il pesce similmente» (Giovanni 21:12–13).

Le Scritture parlano di altre persone alle quali Egli si mostrò e con le quali Egli parlò come vivente, risorto Figlio di Dio.

Egli è apparso anche in questa dispensazione, e coloro che lo videro dichiararono:

«Ed ora, dopo le numerose testimonianze che sono state date di lui, questa è la testimonianza, l’ultima di tutte, che diamo di lui: Che egli vive!

Poiché lo vedemmo, sì, alla destra di Dio; e udimmo la voce che portava testimonianza che egli è il Figlio Unigenito del Padre—

Che da lui, e tramite lui, e mediante lui, i mondi sono e furono creati, ed i loro abitanti sono generati figli e figlie per Dio» (DeA 76:22–24).

Questo è il Cristo in cui credo e di cui rendo testimonianza.

Lo Spirito Santo

Questa conoscenza scaturisce dalle parole delle Scritture, e questa testimonianza viene per il potere dello Spirito Santo. è un dono, sacro e meraviglioso, che ci è dato per rivelazione dal terzo componente della Divinità. Credo nello Spirito Santo come personaggio di spirito che occupa un posto presso il Padre e il Figlio, e tutti e tre compongono la Divinità.

L’importanza di questo posto è reso chiaro dalle parole del Signore, il quale disse:

«Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.

Ed a chiunque parli contro il Figliuol dell’uomo, sarà perdonato; ma chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello a venire» (Matteo 12:31–32).

Che lo Spirito Santo fosse riconosciuto nei tempi antichi come componente della Divinità è evidente dalla conversazione avvenuta tra Pietro e Anania, quando questi trattenne una parte del denaro ricevuto dalla vendita di un appezzamento di terreno.

«Ma Pietro disse: Anania, perché ha Satana così riempito il cuor tuo da farti mentire allo Spirito Santo…? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio» (Atti 5:3–4).

Lo Spirito Santo è il terzo componente della Divinità, il Consolatore promesso dal Salvatore, il quale avrebbe insegnato ai Suoi seguaci ogni cosa e ricordato loro ogni cosa, tutte le cose che Egli aveva detto loro (vedere Giovanni 14:26).

Lo Spirito Santo è il Testimone della verità, che può insegnare agli uomini cose che essi non possono insegnarsi reciprocamente. Nelle grandi, importanti parole di Moroni la convinzione della veridicità del Libro di Mormon è promessa «mediante il potere dello Spirito Santo». Moroni quindi dichiara: «E mediante il potere dello Spirito Santo voi potrete conoscere la verità di ogni cosa» (Moroni 10:4–5).

Credo che questo potere, questo dono, sia disponibile a noi oggi.

Tre Esseri distinti

Pertanto, io credo in Dio, il Padre Eterno, e in Suo Figlio Gesù Cristo e nello Spirito Santo.

Sono stato battezzato nel nome di questi tre Personaggi. Sono stato unito in matrimonio in nome di questi tre Personaggi. Non ho nessun dubbio riguardo alla loro realtà e alla loro individualità. Questa individualità fu resa evidente quando Gesù fu battezzato da Giovanni nel Giordano. Là nell’acqua stava il Figlio di Dio. Si udì la voce di Suo Padre che Lo dichiarava Suo Figlio, e lo Spirito Santo si manifestò sotto forma di colomba (vedere Matteo 3:16–17).

Sono consapevole che Gesù disse che coloro che avevano veduto Lui avevano veduto il Padre. Non si può dire lo stesso di molti figli che assomigliano al loro genitore?

Quando Gesù levava le Sue preghiere al Padre, sicuramente non levava le Sue preghiere a se stesso!

Essi sono Esseri distinti, ma sono uno solo negli scopi e nelle opere. Sono uniti come uno solo nel fare avverare il grandioso piano divino per la salvezza e l’esaltazione dei figli di Dio.

Nella Sua grande, commovente preghiera nel giardino prima del tradimento di Giuda, Cristo implorò il Padre a favore degli apostoli che Egli amava dicendo:

«Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola:

Che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch’essi siano in noi» (Giovanni 17:20–21).

è questa perfetta unità tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che lega questi tre Personaggi nell’unità della Divinità.

Il più grande dei miracoli, la più grande di tutte le meraviglie è che Essi si interessino a noi, e che noi siamo l’oggetto delle loro grandi attenzioni. Essi sono disponibili a ognuno di noi. Ci avviciniamo al Padre tramite il Figlio. Egli è il nostro intercessore presso il trono di Dio. Quanto è meraviglioso che possiamo così parlare al Padre nel nome del Figlio.

Porto testimonianza di queste grandi e trascendenti verità, e lo faccio per il dono e il potere dello Spirito Santo, nel sacro nome di Gesù Cristo.

Idee per gli insegnanti familiari

Dopo aver pregato ed esservi preparati, condividete questo messaggio impiegando un metodo che incoraggi la partecipazione di coloro a cui insegnate. Seguono alcuni esempi:

  1. Chiedete ai membri della famiglia di ripetere il primo Articolo di fede. Discutete riguardo alla natura e al ruolo divino di ciascun membro della Divinità. Raccontate l’esperienza missionaria vissuta dal presidente Hinckley riguardo alla natura di Dio. Invitate i membri della famiglia a esprimere la loro testimonianza riguardo ai membri della Divinità.

  2. Prima della vostra visita, preparate tre strisce di carta: su ciascuna di esse, scrivete una parola, una frase o un passo scritturale, tratto dall’articolo, che si riferisce ad un membro della Divinità. Durante la visita, leggete i biglietti e chiedete ai membri della famiglia di indicare a quale membro della Divinità si riferisce ogni descrizione. Leggete la testimonianza del presidente Hinckley riguardo a ciascun personaggio.

  3. Leggete i commenti del presidente Hinckley riguardo alla personale natura di Dio. Invitate la famiglia a esprimere i loro ricordi di quando hanno provato una simile vicinanza. Analizzate dei modi tramite i quali essi possono approfondire la loro testimonianza dei membri della Divinità.