2016
La testimonianza di Ethan
Aprile 2016


La testimonianza di Ethan

L’autore vive nello Utah, USA.

Sembrava che tutti tranne Ethan avessero una testimonianza.

“Senti, senti!. Lo Spirito sussurra. Senti, senti, è quel dolce suon!” (Liahona, aprile 2006).

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ethans testimony

Ethan si sedette all’attività di gruppo e rimase a guardare mentre il suo migliore amico, Sam, portava la sua testimonianza. La sua amica Sarah apettava il suo turno. Sam parlò di un progetto di servizio da lui svolto. Disse di avere una testimonianza di servizio. Sarah rese la sua testimonianza sulla famiglia. Anche l’insegnante di Ethan portò la sua testimonianza. Parlò del lavoro di tempio. Tutti loro attestarono la verità della Chiesa. Sembrava che tutti tranne Ethan avessero una testimonianza.

“Di che cosa ho una testimonianza?”, si domandò Ethan.

Tornò con la memoria a un paio d’anni prima, quando lui e i suoi amici si battezzarono. La sua insegnante della Primaria, la sorella Calder, aveva tenuto un discorso sullo Spirito Santo.

“Lo Spirito Santo può suscitare una sensazione di calore nel tuo cuore. Può aiutarti a sapere che cosa è il vero”, aveva detto. “Ed è così che ricevi una testimonianza di ciò in cui credi”.

Ethan cercava di fare ciò che era giusto per poter sentire lo Spirito Santo. Leggeva le Scritture e pregava. Tuttavia, non aveva mai provato quella sensazione di calore di cui gli avevano parlato. Significava che non aveva una testimonianza?

Questa domanda rimase impressa nella mente di Ethan per tutto il giorno successivo. Era ancora immerso in questo pensiero mentre, con Sam, andava sullo skateboard dopo la scuola. Si chiedeva in che modo potesse porre quella domanda a Sam.

“Ehi, Sam”, Ethan chiese infine, “ieri eri spaventato mentre rendevi la tua testimonianza?”.

Sam saltò giù dalla sua tavola e andò sul prato. “Non proprio”, rispose, sedendosi. “Avevo condiviso la mia testimonianza in famiglia la sera prima”.

Ethan lo raggiunse posando lo skateboard sulle gambe. “Ma come hai fatto a sapere che avevi una testimonianza?”.

“Beh, ho pregato e mi sono sentito bene al riguardo”.

Ethan annuì lentamente e fece girare una rotella con la mano. Anch’egli voleva sentirsi in quel modo.

Quella notte, quando la casa era buia e silenziosa, Ethan s’inginocchiò accanto al letto per pregare.

“Padre Celeste”, disse, “ti prego aiutami ad avere una testimonianza. Aiutami a sapere che la Chiesa è vera, che Joseph Smith era un profeta e che il Libro di Mormon è vero”.

Nel bel mezzo della sua preghiera, Ethan si fermò. Ci pensò su un minuto. Poi si chiese: “Ma so già qualcosa?”.

Poi fu pervaso da una sensazione di calma e di pace. Non fu una forte sensazione di calore. Tuttavia, Ethan sapeva che quello era lo Spirito Santo.

Un pensiero attraversò la mente di Ethan: “So di saperlo”. E, mentre ci pensava, si accorse che aveva già sentito questa sensazione di pace.

Ogni volta che leggeva il Libro di Mormon, sentiva che era buono e giusto. Finalmente sapeva che quella sensazione era la testimonianza dello Spirito Santo. Quando andava in chiesa e sentiva che era buono e giusto essere lì, anche in quel caso era lo Spirito Santo. Aveva già ricevuto una testimonianza!

Non aveva bisogno di sapere tutto in quel preciso istante. Sapeva, però, che lo Spirito Santo era reale e che poteva aiutarlo a continuare a edificare la sua testimonianza.

Ethan ricominciò a pregare. Ma questa volta fu per dire grazie.