2018
La partecipazione delle sorelle al raduno di Israele
Novembre 2018


La partecipazione delle sorelle al raduno di Israele

In veste di profeta estendo a voi, donne della Chiesa, una supplica: quella di plasmare il futuro contribuendo a radunare la dispersa Israele.

È meraviglioso essere con voi, mie care e preziose sorelle. Forse un’esperienza che ho vissuto di recente vi darà un’idea di quello che provo per voi e per le supreme capacità di cui siete dotate.

Un giorno, mentre parlavo a una congregazione in Sud America, l’argomento mi ha coinvolto al punto che, durante un passaggio cruciale, ho detto: “In qualità di madre di dieci figli, posso dirvi che…”, e quindi ho continuato il mio messaggio.

Non mi sono reso conto di aver utilizzato la parola madre. Chi stava traducendo, presumendo che avessi sbagliato, ha sostituito la parola madre con padre, così la congregazione non ha mai saputo che mi ero definito una madre. Mia moglie Wendy, tuttavia, lo ha sentito ed è rimasta felicissima del mio lapsus freudiano.

In quel momento, il mio profondo desiderio di fare la differenza nel mondo — come soltanto una madre può fare — è traboccato dal mio cuore. Nel corso degli anni, ogni volta che mi è stato domandato perché ho scelto di diventare medico, la mia risposta è stata sempre la stessa: “Perché non potevo scegliere di diventare madre”.

Vi prego di comprendere che, quando uso la parola madre, non mi riferisco solamente alle donne che hanno messo al mondo o che hanno adottato dei figli in questa vita. Parlo di tutte le figlie adulte dei nostri Genitori Celesti. Ogni donna è una madre in virtù del proprio eterno destino divino.

Quindi stasera, in qualità di padre di dieci figli — nove femmine e un maschio — e di presidente della Chiesa, prego che possiate percepire i profondi sentimenti che nutro per voi: per le persone che siete e per tutto il bene che fate. Nessun altro può fare ciò che una donna retta è in grado di fare. Nessuno può riprodurre l’influenza di una madre.

Anche gli uomini possono trasmettere l’amore del Padre Celeste e del Salvatore per gli altri, e spesso lo fanno; ma le donne possiedono un dono speciale per questo, un’investitura divina. Avete la capacità di sentire ciò di cui gli altri hanno bisogno, e quando ne hanno bisogno. Potete tendere una mano, confortare, insegnare e rafforzare qualcuno nel preciso momento in cui ne ha necessità.

Le donne vedono le cose in modo diverso dagli uomini e, oh, quanto ci occorre il vostro punto di vista! La vostra natura vi porta a pensare prima agli altri, a riflettere sugli effetti che qualunque azione avrà sul prossimo.

Come sottolineato dal presidente Eyring, è stata la nostra gloriosa madre Eva che, grazie alla sua ampia visione del piano del nostro Padre Celeste, ha dato inizio a quella che noi chiamiamo “la Caduta”. La sua scelta saggia e coraggiosa e la decisione solidale di Adamo hanno fatto avanzare il piano di felicità di Dio. Hanno fatto sì che tutti noi potessimo venire sulla terra, ricevere un corpo e dimostrare che avremmo scelto adesso di stare dalla parte di Gesù Cristo, proprio come facemmo nella vita preterrena.

Mie care sorelle, voi avete doni e inclinazioni spirituali speciali. Stasera vi esorto, con tutta la speranza del mio cuore, a pregare per comprendere i vostri doni spirituali, per coltivarli, usarli e svilupparli ancora di più rispetto a quanto abbiate mai fatto finora. Nel farlo, voi cambierete il mondo.

Come donne, voi ispirate gli altri e offrite un esempio degno di emulazione. Permettetemi di raccontarvi il contesto dietro a due degli annunci principali fatti durante la scorsa conferenza generale. Voi, mie care sorelle, avete ricoperto un ruolo essenziale in ciascuno di essi.

Primo, il ministero. Il modello supremo di ministero è quello del nostro Salvatore, Gesù Cristo. In genere le donne sono, e sono sempre state, più vicine a quel modello rispetto agli uomini. Il vero ministero consiste nel dare seguito alle sensazioni che ci spingono ad aiutare qualcun altro a sentire di più l’amore del Salvatore. Tale propensione a ministrare è propria delle donne rette. Conosco donne che chiedono ogni giorno in preghiera: “Chi desideri che aiuti oggi?”.

Prima dell’annuncio di aprile 2018 riguardante questo metodo più elevato e più santo di prendersi cura degli altri, alcuni uomini si limitavano a spuntare come “fatto” la propria casella dell’insegnamento familiare e a passare all’impegno successivo.

Ma quando voi percepivate che una sorella a cui stavate facendo visita necessitava di aiuto, agivate immediatamente e in modo continuativo nel corso del mese. Perciò, è stato il vostro modo di fare insegnamento in visita che ha ispirato il nostro passo in avanti verso il ministero.

Secondo, durante la scorsa conferenza generale abbiamo anche riorganizzato i quorum del sacerdozio di Melchisedec. Mentre eravamo impegnati a capire come aiutare gli uomini della Chiesa a essere più efficaci nelle loro responsabilità, abbiamo preso in attenta considerazione l’esempio della Società di Soccorso.

Nella Società di Soccorso si riuniscono donne di diverse fasce d’età che stanno vivendo differenti fasi della vita. Ogni età porta con sé sfide uniche, eppure eccovi lì settimana dopo settimana, che vi riunite, crescete e vi insegnate il Vangelo a vicenda; e che fate una reale differenza nel mondo.

Seguendo il vostro esempio, ora i detentori del sacerdozio di Melchisedec fanno parte del quorum degli anziani. Questi uomini hanno dai 18 ai 98 anni (o anche di più) e hanno vissuto esperienze nel sacerdozio e nella Chiesa tanto diverse quanto è diversa la loro età. Ora questi fratelli possono creare dei legami fraterni più forti, imparare insieme e benedire gli altri in maniera più efficace.

Ricorderete che lo scorso giugno, io e la sorella Nelson abbiamo parlato ai giovani della Chiesa. Li abbiamo invitati ad arruolarsi nel battaglione di giovani del Signore per contribuire a radunare Israele da entrambe le parti del velo. Il raduno è la “sfida più grande, [la] causa più grande e [l’]opera più grande che ci siano sulla terra oggi”1!

Questa causa necessita disperatamente delle donne, perché le donne plasmano il futuro. Quindi, in veste di profeta, stasera estendo a voi, donne della Chiesa, una supplica: quella di plasmare il futuro contribuendo a radunare la dispersa Israele.

Da dove potete cominciare?

Vorrei presentarvi quattro inviti:

Primo, vi invito a prendere parte a un digiuno di dieci giorni dai social media e da qualunque altro mezzo di comunicazione che faccia sorgere nella vostra mente pensieri negativi o impuri. Pregate per sapere quali influenze allontanare durante il vostro digiuno. L’effetto di questi dieci giorni di digiuno potrebbe sorprendervi. Che cosa notate dopo esservi prese una pausa dalle prospettive del mondo che stavano ferendo il vostro spirito? Volete riservare il vostro tempo e le vostre energie a qualcosa di diverso, ora? Una qualunque delle vostre priorità è cambiata, anche solo di poco? Vi esorto ad annotare e a dare un seguito a ogni impressione che ricevete.

Secondo, vi invito a leggere il Libro di Mormon da qui alla fine dell’anno. Per quanto possa sembrare impossibile, con tutto ciò di cui dovete occuparvi nella vita, se accetterete questo invito con pieno intento di cuore, il Signore vi aiuterà a trovare un modo per avere successo. Inoltre vi prometto che, se unirete la preghiera allo studio, i cieli si apriranno per voi. Il Signore vi benedirà con maggiore ispirazione e rivelazione.

Mentre leggete, vi incoraggio a evidenziare ogni versetto che parla di Gesù Cristo o che fa riferimento a Lui. Dopodiché, abbiate la volontà di parlare di Cristo, gioire in Cristo e predicare il Cristo con le vostre famiglie e i vostri amici.2 Sia voi che loro vi avvicinerete al Salvatore tramite questo processo, e inizieranno a verificarsi dei cambiamenti, persino dei miracoli.

Questa mattina è stato fatto un annuncio riguardante il programma delle riunioni domenicali e il nuovo materiale di studio incentrato sulla casa e sostenuto dalla Chiesa. Voi, mie care sorelle, siete una chiave del successo di questo nuovo, equilibrato e coordinato impegno dedicato all’insegnamento del Vangelo. Vi prego di insegnare a coloro che amate ciò che state imparando dalle Scritture. Insegnate loro come volgersi al Salvatore per godere del Suo potere guaritore e purificatore quando peccano. Insegnate loro come attingere al Suo potere fortificante ogni giorno della loro vita.

Terzo, stabilite un programma per frequentare regolarmente il tempio. Questo potrebbe esigere un po’ più di sacrificio da parte vostra. Passando regolarmente più tempo nel tempio darete modo al Signore di istruirvi riguardo a come attingere al potere del Suo sacerdozio, tramite cui avete ricevuto l’investitura nel Suo tempio. Invito quelle tra voi che non vivono vicine a un tempio a servirsi della preghiera per studiare nelle Scritture e nelle parole dei profeti viventi ciò che riguarda i templi. Sforzatevi di sapere di più, di comprendere di più e di nutrire dei sentimenti più forti per ciò che riguarda i templi; più di quanto abbiate mai fatto finora.

Durante la riunione mondiale per i giovani dello scorso giugno, ho raccontato di come la vita di un giovane uomo sia cambiata quando i suoi genitori hanno sostituito il suo smartphone con un cellulare senza connessione Internet. La madre di questo giovane uomo è un’impavida donna di fede. Aveva notato che il figlio stava andando verso delle scelte che avrebbero potuto impedirgli di svolgere una missione. Ha portato le proprie suppliche al tempio, per sapere quale fosse il modo migliore per aiutarlo. Dopodiché, ha dato seguito a ogni impressione ricevuta.

“Ho sentito lo Spirito che mi guidava a controllare il cellulare di mio figlio in momenti specifici, per trovare determinate cose”, ha detto. “Io non so come usare questi smartphone, ma lo Spirito mi ha guidata fra tutti quei social media che io non utilizzo nemmeno! So che lo Spirito aiuta i genitori che cercano una guida per proteggere i propri figli. [Dapprima] mio figlio era furioso con me. […] Ma dopo solo tre giorni, mi ha ringraziata! Riusciva a sentire la differenza”.

Il comportamento e l’atteggiamento del figlio sono cambiati drasticamente. È diventato più servizievole in famiglia, sorrideva di più ed era più attento in chiesa. Ha amato servire per un periodo presso il battistero di un tempio e prepararsi per la missione.

Il mio quarto invito, per voi che ne avete l’età, è quello di partecipare pienamente alla Società di Soccorso. Vi esorto a studiare l’attuale dichiarazione d’intenti della Società di Soccorso. È fonte d’ispirazione. Vi guiderà nello sviluppare una vostra dichiarazione d’intenti personale. Vi chiedo anche di assaporare le verità contenute nella dichiarazione della Società di Soccorso pubblicata circa vent’anni fa.3 Una copia incorniciata di quella dichiarazione è appesa nell’ufficio della Prima Presidenza. Mi emoziono ogni volta che la leggo. Descrive chi siete e chi il Signore necessita che siate in questo preciso momento, mentre fate la vostra parte per contribuire a radunare la dispersa Israele.

Mie care sorelle, abbiamo bisogno di voi! “Abbiamo bisogno della vostra forza, della vostra conversione, della vostra convinzione, della vostra capacità di dirigere, della vostra saggezza e delle vostre voci”.4 Semplicemente, non possiamo radunare Israele senza di voi.

Vi voglio bene, vi ringrazio e vi benedico ora con la capacità di lasciarvi il mondo alle spalle mentre date il vostro contributo in quest’opera fondamentale e impellente. Insieme possiamo fare tutto ciò che il Padre Celeste ha bisogno che facciamo per preparare il mondo alla Seconda Venuta del Suo Beneamato Figliolo.

Gesù è il Cristo. Questa è la Sua Chiesa. Rendo testimonianza di questo, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Russell M. Nelson, “O speranza d’Israele” (riunione mondiale per i giovani, lunedì 3 giugno 2018), HopeofIsrael.lds.org.

  2. Vedere 2 Nefi 25:26.

  3. Questi documenti sono disponibili online. Per la dichiarazione d’intenti della Società di Soccorso, vedere lds.org/callings/relief-society. Per la dichiarazione della Società di Soccorso, vedere Mary Ellen Smoot, “Rallegratevi, figliole di Sion”, Liahona, gennaio 2000, 111–114.

  4. Russell M. Nelson, “Un appello alle mie sorelle”, Liahona, novembre 2015, 96; enfasi aggiunta.