L’Espiazione infinita di Gesù Cristo

Intorno al 74 a.C., il profeta Alma guidò una missione presso gli Zoramiti, che avevano una forma di culto corrotta e insegnavano che “non vi [sarebbe stato] nessun Cristo” (Alma 31:16). Quando predicarono a un gruppo di Zoramiti indigenti che erano stati scacciati dai luoghi di culto, Alma e Amulec insegnarono loro come adorare Dio e testimoniarono con coraggio che Cristo sarebbe venuto e avrebbe compiuto un’Espiazione infinita.

Dalle Scritture e dalla rivelazione moderna sappiamo che “[l’Espiazione di Gesù Cristo] comprese la sofferenza per i peccati dell’umanità, lo spargimento del Suo sangue e la Sua morte e successiva risurrezione dalla tomba” (Guida alle Scritture, “Espiare, Espiazione”; scriptures.ChurchofJesusChrist.org).

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Studia in preparazione alla lezione

Leggi Alma 34:8–10, cercando ciò che Amulec insegnò in merito alla necessità che abbiamo dell’Espiazione di Gesù Cristo.

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The Crucifixion of Christ [la crocifissione di Cristo], di Louise Parker

Sull’Espiazione infinita del Salvatore il presidente Russell M. Nelson ha insegnato:

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Presidente Russell M. Nelson

[L’Espiazione di Gesù Cristo] è infinita — ossia non ha fine. Era anche infinita giacché tutta l’umanità sarebbe stata salvata da una morte senza fine. Era infinita riguardo alla Sua immensa sofferenza. Era infinita nel tempo, ponendo fine al precedente prototipo di sacrificio di animali. Era infinita per scopo — fu compiuta una volta per tutte. E la misericordia dell’Espiazione abbraccia non soltanto un numero infinito di persone, ma anche il numero infinito di mondi da Lui creati. Fu infinita oltre ogni umano criterio di misura e ogni umana comprensione.

Gesù era l’unica persona che poteva compiere tale Espiazione infinita, poiché Egli era nato da una madre mortale e da un Padre immortale. Grazie al Suo particolare diritto di nascita, Gesù era un Essere infinito. (“L’Espiazione”, La Stella, gennaio 1997, 38)

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Maria parla con il Cristo risorto

Anche il profeta Giacobbe tenne un possente sermone sul nostro bisogno dell’Espiazione infinita del Signore e su come Gesù Cristo ci libera dagli effetti della Caduta e dalle conseguenze dei nostri peccati.

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Studia in preparazione alla lezione

Studia 2 Nefi 9:6–10, 19–22, cercando di individuare ciò che sarebbe accaduto se non ci fosse stata l’Espiazione infinita del Salvatore.

Possiamo essere certi che mediante l’Espiazione infinita del Salvatore abbiamo la possibilità di pentirci dei nostri peccati e di essere resi puri. Il presidente Tad R. Callister, già presidente generale della Scuola Domenicale, ha fornito questo avvertimento in merito al fatto di porre limiti all’Espiazione del Signore:

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Presidente Tad R. Callister

In alcune occasioni ho conosciuto alcuni bravi santi che facevano fatica a perdonare se stessi, che hanno innocentemente ma erroneamente messo limiti ai poteri redentori del Salvatore. Senza volere, hanno trasformato un’Espiazione infinita in una finita che, in qualche modo, non è abbastanza per il loro specifico peccato o per la loro specifica debolezza. Si tratta, invece, di un’Espiazione infinita perché include e racchiude ogni peccato e debolezza, così come ogni abuso o dolore causato da altri. (“L’Espiazione di Gesù Cristo”, Liahona, maggio 2019, 86)

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Rifletti in preparazione alla lezione

In che modo sapere che l’Espiazione del Salvatore è infinita influisce sul modo in cui comprendi e reagisci alle tue difficoltà e ai tuoi problemi personali? Credi veramente che l’Espiazione infinita di Gesù Cristo possa aiutarti e salvarti?

Verso la fine della sua vita, re Beniamino rivolse al suo popolo un possente sermone incentrato su Cristo. Nel corso di questo sermone, egli raccontò ciò che un angelo gli aveva insegnato in merito al ministero e all’Espiazione di Gesù Cristo. Insegnò che possiamo vincere la parte naturale, ovvero peccatrice, di noi stessi solamente mediante l’Espiazione del Signore.

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Leggi Mosia 3:19 alla ricerca di ciò che puoi fare per vincere l’uomo naturale.

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il popolo di re Beniamino prega

L’anziano David A. Bednar del Quorum dei Dodici Apostoli ha offerto questi spunti di riflessione riguardo all’uomo, o alla donna, naturale:

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Anziano David A. Bednar

L’uomo naturale descritto da re Beniamino è presente e attivo in qualche misura in ognuno di noi (vedere Mosia 3:19). L’uomo, o la donna, naturale non si pente, è carnale e sensuale (vedere Mosia 16:5; Alma 42:10; Mosè 5:13), è permissivo e immoderato, è presuntuoso ed egoista. Come disse il presidente Spencer W. Kimball: “L’‘uomo naturale’ è l’‘uomo terreno’ che ha permesso alle passioni animalesche di soffocare le tendenze spirituali” (“Le correnti oceaniche e l’influenza della famiglia”, La Stella, luglio 1975, 4). […]

La natura esatta della prova terrena, dunque, si può riassumere nella seguente domanda: seguirò le inclinazioni dell’uomo naturale o cederò ai richiami dello Spirito Santo, mi spoglierò dell’uomo naturale e mi santificherò mediante l’Espiazione di Cristo, il Signore (vedere Mosia 3:19)? Questa è la nostra prova. Ogni appetito, ogni desiderio, ogni inclinazione e ogni pulsione dell’uomo naturale possono essere vinti mediante e grazie all’Espiazione di Gesù Cristo. Veniamo qui sulla terra per sviluppare caratteristiche divine e per imparare a controllare tutte le passioni della carne. (“Noi crediamo nell’essere casti”, Liahona, maggio 2013, 42, 43)

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Rifletti in preparazione alla lezione

Ti sei mai sentito come se non potessi controllare o vincere gli appetiti e gli impulsi dell’uomo, o della donna, naturale? In che modo gli insegnamenti contenuti in Mosia 3:19 ti danno la speranza di poter mettere in atto cambiamenti retti e diventare più simile al Salvatore?