2008
Musica degna, pensieri degni
Aprile 2008


Musica degna, pensieri degni

Adattato da un discorso tenuto alla conferenza generale dell’ottobre 1973.

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President Boyd K. Packer

Quand’ero bambino, vivevamo in una casa circondata da un frutteto e sembrava che non ci fosse mai acqua a sufficienza per gli alberi. I canaletti per l’irrigazione che tracciavamo in primavera si riempivano ben presto di erbacce. Un giorno era il mio turno di provvedere all’irrigazione e mi trovai nei guai: l’acqua fuoriusciva dai canaletti pieni di erbacce, straripando in ogni direzione. Mi misi a lavorare nelle pozzanghere, tentando di ricostruire gli argini, ma non appena riuscivo a riparare una falla, ecco che se ne apriva subito un’altra. Un vicino attraversò il frutteto, diede un’occhiata a ciò che stavo facendo e poi, con pochi ma vigorosi colpi di pala, ripulì il fondo del fossato, permettendo così all’acqua di scorrere liberamente lungo il canale che egli aveva scavato. Il vicino mi spiegò: «Se vuoi che l’acqua possa circolare, è necessario che le prepari lo spazio per farlo».

Ho imparato che anche i pensieri, come l’acqua, andranno nella direzione da noi voluta se li avremo incanalati; altrimenti essi seguiranno il corso che offrirà loro meno resistenza, scendendo ad un livello sempre più basso. Probabilmente la più grande sfida e la maggiore difficoltà che dovrete affrontare nella vita sarà controllare i pensieri. Nella Bibbia leggiamo: «Come un uomo pensa nel suo cuore, tale egli è» (Proverbi 23:7 nella versione inglese di Re Giacomo). Chi riesce a controllare i propri pensieri ha conquistato se stesso.

La mente è come un palcoscenico

A mano a mano che imparate a controllare i pensieri, riuscite a vincere le abitudini, anche quelle degradanti. In questo modo potete ottenere coraggio, superare la paura e avere una vita felice. Mentre crescevo sono stato esortato centinaia di volte a controllare i pensieri, tuttavia nessuno mi ha mai spiegato come. Nel corso degli anni ho riflettuto su questo punto e ho dedotto che la mente è come un palcoscenico sul quale, quando siamo svegli, il sipario è sempre sollevato e si sta sempre recitando qualcosa, che potrebbe essere una commedia, una tragedia, interessante o noiosa, bella o brutta. Di fatto, sul palcoscenico della mente si sta sempre recitando qualcosa.

Avete notato come dei piccoli pensieri loschi possono insinuarsi fra le quinte di quel palcoscenico, senza che ve ne accorgiate e senza nessun reale intento da parte vostra, e attrarre la vostra attenzione nel bel mezzo di quasi tutte le rappresentazioni? Questi vili pensieri cercheranno di interpretare sempre la parte principale; e se permetterete loro di continuare, tutti i pensieri virtuosi abbandoneranno quel palcoscenico e sarete abbandonati all’influenza dei pensieri cattivi, perché voi stessi avete ceduto passivamente; essi reciteranno per voi qualsiasi cosa, fino all’estremo limite della vostra tolleranza, mettendo in scena soggetti come l’amarezza, la gelosia oppure l’odio. Essi possono essere volgari, immorali, depravati. Una volta preso possesso del palcoscenico essi si serviranno, se voi glielo permettete, dei più scaltri mezzi di persuasione per attrarre la vostra attenzione. Certo, riusciranno a convincervi che tutto questo è interessante e persino che sono innocenti, perché non sono altro che pensieri. Che cosa potete fare nel momento in cui il palcoscenico della vostra mente è stato requisito dai pensieri impuri, siano essi quelli con una leggera spruzzata di grigio, che possono sembrare quasi candidi, o quelli così evidentemente sudici da non lasciare alcun dubbio sul loro contenuto? Se riuscirete a riempire la vostra mente di pensieri puri e edificanti, allora non ci sarà posto per questi insistenti diavoletti, ed essi saranno costretti ad andarsene.

Come controllate i pensieri?

Mi rendo conto che nel mondo odierno è spesso difficile riempire la propria mente di pensieri virtuosi, perché è necessario esercitare uno scrupoloso controllo. Si può però raggiungere questo scopo predisponendo un luogo sicuro dove i pensieri possano rifugiarsi. Io sono riuscito a trovare il modo di preparare questo genere di luogo e desidero rendere partecipi anche voi. Esso ha attinenza con la musica, con la musica degna. Una volta un saggio ha affermato: «La musica è uno degli strumenti più efficaci per governare la mente». Se essa governa in modo positivo o negativo la nostra mente dipende dai pensieri che provoca in noi, da quelli che appariranno sul nostro palcoscenico: se voi potete dire che una canzone è ispiratrice dello spirito o vi sprona a vedere voi stessi in una prospettiva più nobile, allora significa che la musica è degna. Se si limita soltanto a risollevare il vostro spirito, allora ha ugualmente un riflesso positivo su di voi. Qualora invece provochi in voi una rispondenza di tipo carnale o sensuale, o vi porti a prendere in considerazione dei desideri indegni, dovrete evitarla, perché non è una musica degna.

Ci sono sempre state delle persone che riescono a corrompere le cose belle: questo si è verificato con la natura, la letteratura, le commedie, l’arte ed è certamente accaduto con la musica. Nel corso dei secoli è risultato evidente che, quando ad una bella musica sono state applicate le parole sbagliate, le canzoni sono state strumenti per portare l’uomo fuori strada. La musica stessa, secondo il modo in cui viene suonata, il suo ritmo e la sua intensità, può offuscare la sensibilità spirituale.

Stiamo vivendo in un periodo in cui la società sta subendo un subdolo ma potente cambiamento: sta diventando sempre più permissiva per quanto riguarda le scelte dei propri svaghi. Il risultato è che la musica che è eseguita oggi dai musicisti più in voga sembra tendere maggiormente ad agitare le persone che a calmarle, più a eccitarle che a tranquillizzarle. Alcuni esecutori promuovono apertamente pensieri e azioni indegne.

Cari giovani, non potete permettervi di riempire la mente dell’indegna musica oggi di moda. Essa non è affatto innocua, perché può invitare pensieri indegni sul palcoscenico della mente e suonare un ritmo al quale essi balleranno e al quale potrete conformare le azioni. Identificandovi con le cose che di volta in volta fanno da cornice agli eccessi nel campo musicale—meschinità, irriverenza, immoralità, uso di droga—degradate voi stessi. Questo genere di musica non è degno di voi.

Scegliete con attenzione ciò che ascoltate e riproducete, perché diviene parte di voi, controlla i vostri pensieri e influenza anche la vita degli altri. Vi raccomando di fare una cernita della vostra musica e di gettare via quella che promuove pensieri degradanti, poiché tale tipo di musica non deve appartenere a giovani interessati allo sviluppo spirituale.

Con questo non intendo dire che tutta la musica moderna produca pensieri indegni; c’è oggi della musica che promuove comprensione reciproca, che ispira coraggio, che risveglia sentimenti di spiritualità, di riverenza, di felicità e che promuove l’amore per le cose belle.

Scegliete musica che ispira

Il Signore ha affermato: «Poiché la mia anima si diletta nel canto del cuore; sì, il canto dei giusti è una preghiera per me, e sarà risposto con una benedizione sulle loro teste» (DeA 25:12). La Prima Presidenza della Chiesa, commentando l’influenza della musica, ha dichiarato: «Per mezzo della musica, la capacità dell’uomo di esprimere se stesso si estende oltre i confini della lingua parlata, sia per quanto riguarda gli influssi positivi sia quelli negativi. La musica può essere usata per esaltare ed ispirare, o per portare i messaggi della degradazione e della distruzione. È perciò importante che noi, come Santi degli Ultimi Giorni, mettiamo in pratica in ogni occasione i principi del Vangelo e cerchiamo la guida dello Spirito nello scegliere la musica della quale ci circondiamo».1

Permettetemi di dirvi, miei giovani dirigenti, di prestare particolare attenzione alla musica che programmate per le vostre attività, facendo queste scelte d’accordo con i vostri consulenti. Avete molto bisogno di attingere alla loro saggezza, perché la frattura fra la Chiesa e il mondo, con gli eccessi della sua musica, è maggiore oggi di quanto lo fosse nelle generazioni che ci hanno preceduto.

Il presidente J. Reuben Clark junior (1871–1961), uno dei grandi dirigenti della chiesa, si è così espresso sull’argomento: «Nello svolgere il compito che ci è stato affidato, noi non possiamo fornire o tollerare un divertimento nocivo, con la motivazione che se non saremo noi a fornirlo ai nostri giovani essi lo troveranno da qualche altra parte. Non possiamo certamente collocare nella sala ricreativa della Chiesa una roulette per il gioco d’azzardo, adducendo la scusa che se non siamo noi a procurarla ai nostri giovani essi andranno a giocare d’azzardo in una casa da gioco. Non possiamo assolutamente trattare in questo modo i nostri giovani».

Allo stesso modo, non dobbiamo fornire il genere di musica o creare l’atmosfera che attrae la gioventù verso le cose del mondo. Dovete essere fermi e non scendere a compromessi con ciò che sapete essere giusto e buono; dovete avere il coraggio di accendere la luce e di abbassare la musica, quando queste non creano il genere di atmosfera che produce pensieri degni; dovete inoltre insistere perché sia coloro che intrattengono sia coloro che partecipano all’attività ricreativa adottino un abbigliamento e un comportamento riverente.

Vi consiglio di sviluppare i vostri talenti e, se possedete talenti musicali, ascoltate queste mie parole: c’è ancora molta musica da creare e da suonare. Quella creata da voi può essere la musica degna che eleverà gli animi, diffonderà il Vangelo, toccherà i cuori, darà forza e conforto alle menti turbate.

Ci sono molti esempi, sia passati sia presenti, che attestano l’influenza della musica degna. Le parole dell’inno «Santi, venite» facevano scomparire lo scoraggiamento dal volto dei pionieri e riempivano di pace la loro mente, infondendo il coraggio necessario ad affrontare le prove. Nel corso degli anni questo stesso inno è stato un’ispirazione per molte persone. Una volta stavo parlando con un pilota che era appena ritornato da un volo pericoloso. Parlavamo del coraggio e della paura e io gli chiesi come era riuscito ad affrontare e superare le difficoltà connesse con la missione. Mi rispose: «Ho un inno preferito e quando la situazione era disperata, quando le speranze di ritornare erano scarse, quest’inno risuonava nella mia mente ed era come se i motori stessi dell’aereo mi ripetessero le parole:

Santi, venite

senza alcun timor,

lieto è il cammin.

Anche se duro è

questo nostro errar,

verso il ciel noi andrem.2

Grazie a quest’inno, egli si aggrappò alla fede, il solo ingrediente indispensabile del coraggio.

Il Signore stesso si preparò per la Sua più grande prova tramite l’influenza della musica, perché le Scritture riportano: «E dopo ch’ebbero cantato l’inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi» (Marco 14:26).

Scegliete un inno che vi piaccia particolarmente

Ricordate, cari giovani, io desidero che ognuno di voi ricordi che questa è la vostra chiesa e che Cristo è il vostro Signore e il vostro Salvatore che sta al timone; la Sua costante guida e ispirazione sono a vostra disposizione quando la vostra mente trabocca di cose buone, belle e ispiratrici. Per giungere a questo traguardo, fate come il mio amico pilota, scegliete un inno o una canzone che vi piaccia, cha abbia parole ispiratrici e musica riverente, che contribuisca a promuovere in voi un buon spirito. Ci sono molte canzoni belle fra le quali potete fare la vostra scelta con la guida dello Spirito. Ripassate mentalmente la canzone finché non l’avrete imparata a memoria. Se non avete una preparazione musicale, potrete scegliere una canzone semplice. Dopo averla imparata usatela come direttiva per i vostri pensieri, fatene il vostro canale d’emergenza.

Ogniqualvolta vi accorgete che dei foschi personaggi stanno cercando di insinuarsi fra le quinte dei vostri pensieri, mettete questo CD con l’inno da voi scelto. Vedrete che ciò cambierà radicalmente il vostro stato d’animo.

Poiché questa musica è pura e edificante, i pensieri vili saranno costretti a una vergognosa ritirata. La virtù, infatti, non può associarsi al peccato, né il male può tollerare la luce. Quando vi coglieranno dei pensieri indegni, vi troverete a canticchiare dentro di voi, quasi automaticamente, questa musica per scacciarli. Cari giovani, tenete la mente occupata costantemente da pensieri degni dedicandovi ad attività degne e virtuose, poiché come un uomo pensa così egli è, e voi riuscirete certamente a compiere nella vita tutto ciò che vale la pena di essere realizzato.

Voi siete figli e figlie dell’Onnipotente. Vi rendo testimonianza che Dio è nostro Padre, che noi siamo Suoi figli, che Egli ci ama e ha messo a nostra disposizione in questa vita cose grandi e gloriose. So tutto questo e Gli sono profondamente grato per l’influenza ispiratrice della buona musica, che ha elevato i miei pensieri e la mia anima.

Note

  1. Vedere Bollettino del sacerdozio, agosto 1973, 3.

  2. Inni, 21.