2015
Vigilia di Natale con i Córdoba
Dicembre 2015


Vigilia di Natale con i Córdoba

L’autrice vive in Perù.

Io e Marycielo avevamo solo un regalo. Come potevamo condividerlo?

“In quanto l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me” (Matteo 25:40).

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Product Shot from December 2015 Liahona

La Vigilia di Natale c’erano solo due regali sotto il nostro alberello. Uno era per la mia sorellina di due anni, Marycielo, e l’altro era per me. Mamma aveva detto che avevamo pochi soldi e quindi quello era tutto ciò che avremmo ricevuto.

Quella sera mamma lesse una storia tratta dalla Liahona che parlava di un Natale senza regali. Mentre lei leggeva, mi sentivo felice e serena. Forse avere solo un regalo non era poi così male. Poi mamma disse: “Invece di fare dei giochi come facciamo di solito la Vigilia di Natale, perché non portiamo dei regali a una famiglia del rione?”.

“Ma cosa possiamo portare loro?”, le domandai.

“Beh, abbiamo qualcosina da offrire”.

Guardai i nostri due regali e poi l’immagine di Gesù sul muro. “Penso che Gesù avrebbe condiviso quello che aveva”.

Pregammo per sapere a quale famiglia fare visita. Molte delle famiglie che conoscevamo non avevano granché quell’anno. Dopo aver pregato, sentimmo di dover far visita alla famiglia Córdoba. Avevano tre figli e il loro papà aveva perso il lavoro.

Andammo al negozio e comprammo il panetón (una torta tipica nel periodo natalizio), un pollo al forno e tre piccoli regali. Ci divertimmo a sceglierli. Mamma spese tutti i soldi che aveva, circa 30 sol peruviani (circa 9 euro).

Una volta finito, andammo dai Córdoba. Mentre entravamo dalla porta, io tenevo la mano di Marycielo.

La sorella Córdoba ci vide e venne ad abbracciarci. “Che bella sorpresa! Entrate pure! Accomodatevi”, disse. Mentre entravamo, lei strinse la mano di mamma e mi diede una pacca sulla spalla. “Rolando e le ragazze saranno così felici di vedervi”, mi disse.

Il pavimento dentro la casa era in terra battuta. Non c’era elettricità, solo candele. Io ero un po’ triste per la famiglia Córdoba. Avrei voluto che potessimo fare di più per aiutarli. Ma la mamma sembrava non notare la terra o le candele. Era semplicemente felice di essere lì con la sorella Córdoba.

“Siamo venute per augurarvi feliz Navidad!”, disse la mamma. “Siamo felici di essere amici”. Diede il cibo e i regali alla sorella Córdoba, che fece un grande sorriso e ringraziò.

Rolando, Madeline e Raquel uscirono di corsa dall’altra stanza per salutarci. Marycielo sbirciò da dietro la mia gamba e sorrise. Rise quando Rolando le fece un’espressione buffa. Presto tutti si misero a parlare, a raccontare storielle e a ridere.

“Questo è meglio che giocare da sole”, pensai. Ero felice che fossimo venute. Non importava che non avessimo molto da condividere e nemmeno che i pavimenti fossero di terra. A Natale non è importante quello che si ha, ciò che conta è stare insieme.

Mentre ci preparavamo per andare via, la sorella Córdoba ci abbracciò di nuovo. “Grazie infinite”, disse. La voce le tremava e vidi che aveva le lacrime agli occhi. Mi alzai sulla punta dei piedi e le diedi un bacio sulla guancia.

“Feliz Navidad,” le dissi.