2017
Pregare con Zara
Giugno 2017


Pregare con Zara

L’autrice vive nel Queensland, in Australia.

Immagine
praying with Zara

In una calda giornata d’estate, Reesey e Cheyenne invitarono Zara a casa loro per giocare. La mamma aveva preparato una merenda. Le bambine si sedettero al tavolo per mangiare.

La mamma affettò dei manghi raccolti dal loro albero. Mise fettine di mele e degli acini d’uva su un piatto. Reesey guardò quel cibo delizioso. Si ricordò di dire una preghiera prima di mangiare la sua merenda. Poi chiese a Zara: “A casa tua pregate?”.

“Che cosa significa?”, replicò Zara.

“È una cosa del genere”, disse Cheyenne. Incrociò le braccia e chinò il capo. Chiese che il cibo fosse benedetto e quando terminò, disse: “Visto? Si fa così. È facile!”.

“A casa mia non lo facciamo. Mangiamo e basta”, spiegò Zara.

A Reesey non era mai venuto in mente di non pregare. “Mamma”, disse, “possiamo smettere di dire le preghiere?”.

La mamma sorrise mentre portava dei bicchieri di acqua ghiacciata a tavola. “A noi piace ringraziare il Padre Celeste per quello che ci ha dato. Continueremo a dire le preghiere. Altre persone non lo fanno e va bene così”.

Reesey sapeva che la mamma aveva ragione. Era felice quando la sua famiglia pregava. Forse pregare avrebbe reso felice anche Zara. “Potresti provare”, propose a Zara. “Pregare è bello”.

“Mi piace quando preghiamo”, disse Cheyenne. “Mi fa sentire come se dentro sorridessi dappertutto”.

Zara sorrise. “Magari ci provo”, disse mangiando una fetta di mango.

Reesey e Cheyenne erano felici di aver potuto parlare della preghiera alla loro amica. Finirono di fare merenda e tornarono fuori a giocare.