2022
La prima verità
Luglio 2022


Messaggio dei dirigenti di area

La prima verità

La società cerca di convincerci che la nostra identità e il nostro valore siano in qualche modo legati ai ciò che possediamo, alle posizioni di influenza che ricopriamo e all’apprezzamento che riceviamo dagli altri. Ci incoraggia a concentrarci più sull’“avere” che sull’“essere”.1 Ma spesso questo percorso porta a una vita di competizioni e paragoni e lascia molti di noi ansiosi, insoddisfatti e sempre più isolati. In pochi sfuggono ai messaggi frequenti e inesorabili che ci dicono che non siamo abbastanza o che non siamo all’altezza.

Questo è un inganno ben articolato.

L’avversario è ben consapevole dell’importanza dell’identità e non vuole che scopriamo o capiamo chi siamo davvero. Ma noi siamo più di quello che il mondo vuole farci credere. Forse perfino più di ciò che potremmo immaginare o di cui potremmo renderci conto.

Il Salvatore trascorse quaranta giorni e quaranta notti nel deserto della Giudea a digiunare, comunicare con Suo Padre e prepararsi per la Sua missione terrena ufficiale.2 Fu allora che l’avversario lo tentò, cercando di persuaderLo a soddisfare il Suo appetito fisico, a cercare il riconoscimento pubblico e ad accettare le ricchezze del mondo o il potere sugli uomini.3 Ma James E. Talmage ha fatto notare che la tentazione4 più insidiosa, maggiore di queste tre tentazioni generali, era implicita nella domanda: “Se tu sei Figliuol di Dio”. L’avversario voleva che Cristo dubitasse di chi era.

Per fortuna, Egli rimase sicuro e fermo. Cristo sapeva chi era. E questo ha portato potere, forza, determinazione e direzione alla Sua missione divina. Siamo testimoni della maestà di questo quando Egli, nella sinagoga di Nazaret, recitando il profeta Isaia e con termini chiari e certi annuncia la Sua discendenza divina.5

Incise sul frontone del Tempio di Apollo a Delfi ci sono le parole “conosci te stesso” (o “gnōthi sautón” in greco antico). Questa breve massima, di sole tre parole, è stata discussa da Socrate, Platone, Emerson, Rousseau e da innumerevoli altri nel corso della storia. Tutti riconoscono che c’è potere nel sapere chi si è.

Come fu per il Salvatore, sapere chi siamo davvero può aiutare a guidare il nostro comportamento e fornire forza e direzione nel corso della nostra vita. È il motivo per cui l’avversario è così determinato a portarci a dubitare di noi stessi. Il dubbio è uno strumento potente per lui e un flagello nel mondo di oggi. Egli non vuole che abbiamo forza, potere, pace e direzione. Vuole che voi ed io mettiamo in dubbio le nostre abilità, le nostre decisioni, il nostro valore e soprattutto la nostra identità. Oltre a tutto questo, la vita moderna può a volte farci sentire sopraffatti, soli, dimenticati, fuori luogo e a volte inadeguati.

Eppure, quando comprendiamo davvero che siamo figli di Dio, cominciamo a vedere noi stessi come ci vede Lui. Vediamo il buono che è in noi e il nostro vero potenziale. E, in questo modo, agiamo e pensiamo in maniera diversa. Giudichiamo di meno, perdoniamo più liberalmente e ci troviamo a essere più propensi ad amarci, a servirci, a sollevarci e a confortarci gli uni gli altri. Il nostro interesse principale passa dall’“avere” all’“essere” e all’entrare in contatto con gli altri. L’anziano Jeffrey R. Holland ha insegnato che la prima grande verità nell’universo è che Dio ci ama, e lo fa con tutto il cuore, senza riserve né compromessi.6

La prima verità è potente. Dio vi ama e voi siete i Suoi figli. Questo fa parte della vostra identità eterna. Niente può cambiarlo. L’anziano Uchtdorf ha insegnato che siete “figlie e figli dell’Essere più eccelso e glorioso dell’universo. Egli vi ama con un amore infinito”.7

In un mondo che annega nel dubbio, non mettete in discussione il vostro valore o ciò che il Padre Celeste prova per voi. Provate a vedere oltre le imperfezioni e le insicurezze, e riconoscete chi siete veramente.8

Uno degli scopi della vita è conoscere Dio e Gesù Cristo,9 ma è importante anche conoscere noi stessi e comprendere la nostra identità divina.

La nostra dottrina più fondamentale è che siamo figli del nostro Padre in cielo. Questo rapporto divino tra noi e Lui è della massima importanza. Il Nuovo Testamento è colmo di insegnamenti incentrati sul recuperare ciò che è perduto e più prezioso per Lui. La priorità del Padre e del Figlio è chiara. Riguarda voi. Voi siete la Sua opera e la Sua gloria. Voi siete la fonte della Sua gioia. L’Espiazione di Gesù Cristo è la somma espressione dell’amore che il Padre Celeste nutre per voi.10

La prima grande verità è che Dio vi ama. Voi siete i Suoi figli e siete importanti per Lui. Rendo testimonianza di questo, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Riferimenti

  1. Erich Fromm, “Avere o essere?” (1976).

  2. Matteo 4:1–11.

  3. David O. McKay, Conference Report, ottobre 1911, 59.

  4. James E. Talmage, “Gesù il Cristo‘, capitolo 10: Nel deserto della Giudea.

  5. Luca 4:18–21.

  6. Anziano Jeffrey R. Holland, “Il bene più grande”, conferenza generale di ottobre 2021.

  7. Anziano Dieter F. Uchtdorf, “L’immagine riflessa nell’acqua”, riunione al caminetto del Sistema Educativo della Chiesa tenuta presso la Brigham Young University, 1 novembre 2009.

  8. Anziano Dieter F. Uchtdorf, “L’immagine riflessa nell’acqua”, riunione al caminetto del Sistema Educativo della Chiesa tenuta presso la Brigham Young University, 1 novembre 2009.

  9. Giovanni 17:3.

  10. Giovanni 3:16.