Conferenza generale
Non temete: solo abbiate fede!
Conferenza generale di aprile 2022


Non temete: solo abbiate fede!

Iniziate la vostra ricerca della felicità abbracciando l’abbondanza che abbiamo già ricevuto dal donatore di ogni buon dono.

Oggi rivolgo le mie parole ai giovani della Chiesa, vale a dire chiunque abbia un’età pari o inferiore a quella del presidente Russell M. Nelson. Raramente uso sussidi visivi, ma non posso fare a meno di condividere questo.

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Lettera di Marin Arnold

Questo cri du cœur [appello accorato] proviene dalla mia amica di otto anni Marin Arnold, scritto quando aveva sette anni. Tradurrò per voi il suo egiziano riformato antico:

Caro Vescovo,

la conferensa generale

era Noiosa perché

dobiamo

farla? dimmi perché

Cordali saluti, Marin

Arnold.1

Allora, Marin, il discorso che sto per fare indubbiamente ti deluderà di nuovo, ma quando scrivi al tuo vescovo per lamentarti, è importante che tu gli dica che mi chiamo “Kearon. Anziano Patrick Kearon”.

Per quasi due anni, una pandemia di proporzioni bibliche ha avvolto il nostro pianeta e sebbene tale piaga abbia fatto fermare quasi ogni cosa a livello sociale, ovviamente non ha fermato la brutalità, la violenza e le aggressioni crudeli a livello politico – nazionale o internazionale. Come se ciò non bastasse, stiamo ancora affrontando sfide sociali e culturali di lunga data che vanno dall’impoverimento economico alla profanazione ambientale, alla disuguaglianza razziale e altro ancora.

Questi venti tesi e questi giorni bui possono scoraggiare i giovani tra noi, coloro a cui guardiamo per trovare ottimismo ed entusiasmo riguardo ai domani della nostra vita. È stato detto che “il potere della gioventù è la ricchezza comune per il mondo intero. I […] giovani […] sono i volti del nostro […] futuro”2. Inoltre, i nostri figli sono gli amministratori fiduciari nelle cui mani sarà posto il destino di questa Chiesa.

Considerati i nostri tempi attuali, è comprensibile che l’idealismo dei giovani si stia affievolendo un po’. Laurie Santos, professoressa all’Università di Yale, di recente ha creato un corso intitolato “La psicologia e la buona vita”. “Il primo anno in cui il corso è stato offerto, quasi [un quarto] dell’[intero] corpo studentesco dei corsi di laurea di primo livello si è iscritto”.3 Più di 64 milioni di persone hanno poi visitato il suo podcast. Scrivendo in merito a questo fenomeno, un giornalista ha sottolineato quanto sia doloroso vedere così tanti giovani studenti — e adulti — brillanti che cercano disperatamente “qualcosa che hanno perso” o, peggio ancora, desiderano ardentemente qualcosa che non hanno mai avuto.4

L’appello che rivolgo oggi ai nostri giovani, e a voi genitori e adulti che li consigliate, è quello di iniziare la vostra ricerca della felicità abbracciando l’abbondanza che abbiamo già ricevuto dal donatore di ogni buon dono.5 Proprio nel momento in cui molti nel mondo pongono profonde domande dell’anima, noi dovremmo rispondere con la “buona novella”6 del vangelo di Gesù Cristo. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che tiene alta la missione e il messaggio del Salvatore del mondo, offre il modo eternamente più significativo sia per trovare il bene che per fare il bene in un periodo in cui ce n’è così bisogno.

Il presidente Russell M. Nelson ha detto che questa generazione di giovani ha la capacità di avere “un maggiore impatto [positivo] sul mondo rispetto a qualsiasi generazione precedente”7. Noi, tra tutte le persone, dovremmo “cantare il canto dell’amore che redime”8, ma questo richiede disciplina — “discepolato”, se volete — del genere che protegge dagli atteggiamenti negativi e dalle abitudini distruttive che ci farebbero stonare mentre cerchiamo di cantare quel canto di salvezza eterna.

Anche se restiamo “sul lato soleggiato della strada”9, di tanto in tanto possiamo imbatterci in quel tizio che è deciso a trovare qualcosa di cupo e tetro in ogni cosa. Conoscete il suo motto: “È sempre più scuro appena prima che diventi buio pesto”. Che visione maligna e che esistenza infelice! Sì, a volte potremmo voler fuggire da dove siamo, ma certamente non dovremmo mai fuggire da chi siamo: figli del Dio vivente che ci ama, che è sempre pronto a perdonarci e che non ci abbandonerà mai, mai. Voi siete il Suo bene più prezioso, Suoi figli, a cui Egli ha dato profeti e promesse, doni spirituali e rivelazioni, miracoli e messaggi, e angeli da entrambi i lati del velo.10

Egli vi ha anche dato una Chiesa che rafforza le famiglie per la vita terrena e le unisce per l’eternità. Essa offre più di 31.000 rioni e rami in cui le persone si riuniscono, cantano, digiunano e pregano l’una per l’altra e donano delle loro sostanze ai poveri. Questo è il luogo in cui ogni persona è conosciuta per nome, tenuta in considerazione e seguita, e riceve atti di servizio, dove amici e vicini laici si servono volontariamente a vicenda in chiamate che vanno dal lavoro amministrativo ai compiti relativi alla pulizia degli edifici. A migliaia, i giovani adulti — e anche le coppie senior — svolgono una missione a proprie spese senza avere alcuna voce in capitolo su dove serviranno, e membri giovani e anziani incedono verso il tempio per celebrare sacre ordinanze necessarie per unire insieme la famiglia umana; un’attività coraggiosa in un mondo così diviso, ma che dichiara che tale divisione è solo temporanea. Questi sono alcuni dei motivi che adduciamo per “[la] speranza che è in [noi]”11.

Ovviamente, ai giorni nostri, qualunque discepolo di Gesù Cristo affronta problemi estremamente difficili. I dirigenti di questa Chiesa stanno dando la loro vita per cercare la guida del Signore nella risoluzione di queste difficoltà. Se alcune non vengono risolte con soddisfazione di tutti, forse esse costituiscono parte della croce che Gesù disse che avremmo dovuto prendere per poterLo seguire.12 È proprio perché ci sarebbero stati giorni bui e problemi difficili che Dio promise che, da una nuvola di giorno e da una colonna di fuoco di notte, avrebbe guidato i profeti, fornito una verga di ferro, aperto una porta angusta che conduce a un sentiero stretto e, soprattutto, ci avrebbe accordato il potere di terminare la corsa.13

Quindi, per favore, per favore, rimanete per tutta la durata del banchetto anche se nutrite dei dubbi riguardo ai broccoli. Crogiolatevi nella Sua luce e prestate la vostra candela alla causa.14 Hanno ragione in Primaria: Gesù vuole davvero che siate “come un raggio di sole”15.

Quando Iairo, un capo dei Giudei, implorò Gesù di guarire la figlia dodicenne che giaceva morente a casa, la folla circostante trattenne il Salvatore così a lungo che ben presto un servitore andò da questo padre preoccupato a dirgli: “La tua figliuola è morta; non incomodar più oltre il Maestro.

Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: Non temere; solo abbi fede, ed ella sarà salva”16.

E così è stato. E lo sarete anche voi. “Non temete: solo abbiate fede”.

Poiché ognuno di voi in questo pubblico è prezioso per Dio e per questa Chiesa, concludo con questa speciale dichiarazione apostolica. Prima ancora di ricevere il dono dello Spirito Santo, nella vostra anima era stata piantata la Luce di Cristo17, quella “luce che è in tutte le cose, […] dà vita a tutte le cose”18 ed è l’influenza benefica nel cuore di tutte le persone che siano mai vissute o che mai vivranno. Quella luce è stata data per proteggervi e istruirvi. Uno dei suoi messaggi centrali è che la vita è il dono più prezioso di tutti, un dono che si ottiene eternamente solo tramite l’Espiazione del Signore Gesù Cristo. Quale Luce e Vita del mondo19, l’Unigenito Figlio di Dio venne per darci la vita sconfiggendo la morte.

Dobbiamo abbracciare completamente quel dono della vita e precipitarci in aiuto di chi corre il rischio di rinunciare a questo sacro dono. Dirigenti, consulenti, amici, familiari — prestate attenzione ai segni della depressione, della disperazione o a qualsiasi sentore di autolesionismo. Offrite il vostro aiuto. Ascoltate. Intervenite in qualche modo, se appropriato.

A chiunque dei nostri giovani là fuori sia in difficoltà dico: quali che siano le vostre preoccupazioni o difficoltà, la morte per suicidio evidentemente non è la risposta. Non allevierà il dolore che sentite o che pensate di star causando. In un mondo che ha così disperatamente bisogno di tutta la luce che può ottenere, vi prego di non ridurre al minimo la luce eterna che Dio ha posto nella vostra anima prima che questo mondo fosse. Parlate con qualcuno. Chiedete aiuto. Non distruggete una vita per proteggere la quale Cristo ha dato la Sua vita. Potete sopportare le difficoltà di questa vita terrena perchè noi vi aiuteremo a farlo. Siete più forti di quanto credete. C’è aiuto a disposizione, dagli altri e soprattutto da Dio. Voi siete amati, siete preziosi e siete necessari! Abbiamo bisogno di voi! “Non temete: solo abbiate fede”.

Una volta, qualcuno che affrontò circostanze molto più disperate di quanto voi ed io affronteremo mai gridò: “Andate avanti [miei amati giovani amici]. Coraggio, […] e avanti, avanti fino alla vittoria! Che il vostro cuore gioisca e sia estremamente lieto”20. Abbiamo tantissimo di cui rallegrarci. Abbiamo l’un l’altro e abbiamo Lui. Non negateci la possibilità di avere voi – vi imploro. Nel sacro e santo nome del Signore Gesù Cristo. Amen.