2005
Il Libro di Mormon e Dottrina e Alleanze
Gennaio 2005


I Classici del Vangelo

Il Libro di Mormon e Dottrina e Alleanze

Ezra Taft Benson è nato il 4 agosto 1899 a Whitney, nell’Idaho, da Sarah Dunkley e George Taft Benson Jr. Egli ha sposato Flora Smith Amussen il 10 settembre 1926. Il 7 ottobre 1943, all’età di 44 anni, fu ordinato apostolo dal presidente Heber J. Grant. Dal 1953 al 1961 l’anziano Benson è stato ministro dell’agricoltura degli Stati Uniti. Il 30 dicembre 1973 venne ordinato e messo a parte quale presidente del Quorum dei Dodici Apostoli. Il 10 novembre 1985, all’età di 86 anni, egli diventò tredicesimo presidente della Chiesa e rimase in carica per oltre otto anni. Il presidente Benson è morto a Salt Lake City il 30 maggio 1994. Grande sostenitore dello studio delle Scritture, egli ha portato testimonianza del Libro di Mormon e di Dottrina e Alleanze.

Vorrei parlare di due sacri volumi di Scritture moderne: il Libro di Mormon e Dottrina e Alleanze.

Il Libro di Mormon e Dottrina e Alleanze sono pubblicati insieme come rivelazioni emanate dal Dio d’Israele per raccogliere e preparare il Suo popolo per la seconda venuta del Signore.

La venuta alla luce di questi sacri volumi di Scritture «per la salvezza di un mondo in rovina» è costata «il miglior sangue del diciannovesimo secolo»—quello di Joseph Smith e di suo fratello Hyrum (DeA 135:6).

Ognuno dei due testimoni divini contiene un grande proclama a tutto il mondo: il frontespizio del Libro di Mormon e la sezione 1 di Dottrina e Alleanze, prefazione del Signore a detto testo.

«Questa generazione», disse il Signore a Joseph Smith,«avrà la mia parola tramite te» (DeA 5:10). E così la riceve per mezzo del Libro di Mormon, di Dottrina e Alleanze e di altre rivelazioni moderne.

Il Libro di Mormon e Dottrina e Alleanze testimoniano l’uno dell’altro. Non si può credere all’uno senza credere all’altro.

Il Libro di Mormon porta testimonianza dei moderni libri di Scritture. Fa riferimento ad essi come «altri libri» e «ultimi annali» che «confermeranno la verità» della Bibbia e faranno conoscere le «cose chiare e preziose che sono state tolte» da essa (1 Nefi 13:39–40).

Escludendo le testimonianze del Libro di Mormon, Dottrina e Alleanze è di gran lunga la più grande testimonianza e prova esteriore che abbiamo dal Signore che il Libro di Mormon è vero. Almeno tredici sezioni di Dottrina e Alleanze ci danno conferma e divina testimonianza che il Libro di Mormon è la parola di Dio (vedere DeA 1; 3; 5; 8; 10–11; 17–18; 20; 27; 42; 84; 135).

Dottrina e Alleanze è il legame che unisce il Libro di Mormon alla continua opera di restaurazione compiuta per mezzo del profeta Joseph Smith e dei suoi successori.

In Dottrina e Alleanze impariamo ciò che riguarda il lavoro di tempio, le famiglie eterne e i gradi di gloria, l’organizzazione della Chiesa e molte altre grandi verità della Restaurazione.

«Scrutate questi comandamenti», dice il Signore in Dottrina e Alleanze, «poiché sono veri e fedeli, e le profezie e le promesse in essi contenute saranno tutte adempiute.

Ciò che io il Signore ho detto, l’ho detto, e non mi scuso; e sebbene i cieli e la terra passino, la mia parola non passerà, ma sarà tutta adempiuta; che sia dalla mia propria voce o dalla voce dei miei servitori, è lo stesso» (DeA 1:37–38).

Il Libro di Mormon porta gli uomini a Cristo. Dottrina e Alleanze porta gli uomini al regno di Cristo, alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, «la sola chiesa vera e vivente sulla faccia della terra intera» (v. 30). So che è così.

Il Libro di Mormon è la «chiave di volta» della nostra religione e Dottrina e Alleanze ne è la pietra di copertura, con la sua rivelazione continua degli ultimi giorni. Il Signore ha posto il Suo suggello di approvazione sia sulla chiave di volta che sulla pietra di copertura.

L’antica compilazione del Libro di Mormon, la sua conservazione e la sua pubblicazione confermano le parole di Nefi che: «Il Signore conosce tutte le cose fin dal principio; pertanto egli prepara una via per compiere tutte le sue opere fra i figlioli degli uomini; poiché ecco, egli ha ogni potere di adempiere tutte le sue parole» (1 Nefi 9:6).

Non ci viene chiesto di dimostrare che il Libro di Mormon è vero o che è un testo autentico mediante prove esterne, sebbene ve ne siano molte. Non è mai stato necessario, né mai lo sarà, che gli studi dei dotti dimostrino la verità o la falsità del Libro di Mormon. L’origine, la preparazione, la traduzione e la dimostrazione della veridicità del Libro di Mormon sono sempre state nelle mani del Signore, e il Signore non commette errori. Potete esserne certi.

Dio ha stabilito il Suo metodo personale per provare la veridicità del Libro di Mormon, come indicato nel capitolo 10 di Moroni e nelle testimonianze rese dai Tre e dagli Otto Testimoni e in varie sezioni di Dottrina e Alleanze.

Ognuno di noi deve ottenere la propria testimonianza del Libro di Mormon mediante lo Spirito Santo. Allora la nostra testimonianza, unita al Libro di Mormon, dovrà essere condivisa con gli altri affinché anch’essi possano conoscerne la veridicità per mezzo dello Spirito Santo.

Nefi porta testimonianza che il Libro di Mormon contiene «le parole di Cristo» e che se la gente «crede in Cristo», crederà nel Libro di Mormon (2 Nefi 33:10).

È importante che quando insegnamo facciamo uso del linguaggio contenuto negli scritti sacri. Alma disse: «Io… vi comando, nel linguaggio di Colui che mi ha comandato» (Alma 5:61).

Le parole del Libro di Mormon e il modo in cui vengono usate dal Signore dovrebbero diventare per noi una fonte di comprensione ed essere utilizzate per insegnare i principi del Vangelo.

Dio usa il potere della parola del Libro di Mormon come strumento atto a cambiare la vita delle persone: «Siccome la predicazione della parola tendeva grandemente a condurre il popolo a fare ciò che era giusto, sì, aveva avuto sulla mente del popolo un effetto più potente che la spada, o qualsiasi altra cosa fosse loro accaduta, perciò Alma pensò fosse opportuno che essi mettessero alla prova la virtù della parola di Dio» (Alma 31:5).

Alma ricordò ai suoi fratelli della Chiesa come Dio aveva liberato l’anima dei loro padri dall’inferno: «Ecco, egli mutò il loro cuore; sì, li risvegliò da un sonno profondo, ed essi si risvegliarono in Dio. Ecco, erano in mezzo alle tenebre; nondimeno la loro anima fu illuminata dalla luce della parola eterna» (Alma 5:7).

Dobbiamo usare la parola eterna per destare coloro che sono immersi in un profondo sonno in modo che essi si risveglino «in Dio».

Sono profondamente partecipe di ciò che stiamo facendo per insegnare ai santi ad ogni livello il vangelo di Gesù Cristo con la stessa completezza e autorità che troviamo nel Libro di Mormon e Dottrina e Alleanze. Con ciò intendo dire insegnare il «grande piano dell’Eterno Iddio», per usare le parole di Amulec (Alma 34:9).

Usiamo i messaggi e i metodi di insegnamento che si trovano nel Libro di Mormon e nelle altre Scritture della Restaurazione per insegnare questo grande piano dell’Eterno Iddio?

Vi sono molti esempi per poter insegnare questo grande piano, ma ne citerò soltanto uno: è la dichiarazione fatta da Mormon che riassume l’opera missionaria di Aaronne.

«E avvenne che quando Aaronne vide che il re avrebbe creduto alle sue parole, iniziò dalla creazione di Adamo, leggendo al re le Scritture: come Dio creò l’uomo a sua propria immagine, e che Dio gli diede dei comandamenti, e che a causa della trasgressione l’uomo era caduto.

E Aaronne gli espose le Scritture dalla creazione di Adamo, presentandogli la caduta dell’uomo, e il loro stato carnale, ed anche il piano di redenzione che fu preparato fin dalla fondazione del mondo, tramite Cristo, per tutti coloro che avrebbero creduto nel suo nome.

E siccome l’uomo era caduto, non poteva meritare nulla da sé; ma le sofferenze e la morte di Cristo espiano per i suoi peccati, tramite la fede e il pentimento» (Alma 22:12–14).

I santi di cui si parla nel Libro di Mormon sapevano che il piano di redenzione doveva iniziare con il resoconto della caduta di Adamo. Secondo le parole di Moroni: «Mediante Adamo venne la caduta dell’uomo. E a causa della caduta dell’uomo venne Gesù Cristo… e a motivo di Gesù Cristo venne la redenzione dell’uomo» (Mormon 9:12).

Proprio come un uomo non desidera mangiare fintanto che non sente fame, così egli non desidera la salvezza di Cristo fintanto che non conosce il motivo per cui ha bisogno di Cristo.

Nessuno sa esattamente perché ha bisogno di Cristo sino a quando non comprende e accetta la dottrina della Caduta e del suo effetto sull’umanità. E nessun altro libro al mondo spiega questa dottrina vitale così chiaramente come la spiega il Libro di Mormon.

Fratelli e sorelle, dobbiamo tutti effettuare un attento inventario delle nostre prestazioni ed anche delle prestazioni di coloro sui quali presiediamo onde fare in modo che sia insegnato ai santi il «grande piano dell’Eterno Iddio».

Accettiamo e insegnamo ciò che le rivelazioni ci dicono riguardo alla Creazione, a Adamo e alla caduta dell’uomo e alla redenzione da quella caduta per mezzo dell’espiazione di Cristo? Ci riproponiamo spesso le domande di importanza fondamentale che Alma pone ai membri della Chiesa, contenute nel quinto capitolo di Alma, nel Libro di Mormon?

Comprendiamo l’Espiazione e siamo efficaci nell’insegnarla e predicarla? Quale significato rivestono per ognuno di noi le sofferenze del Signore nel Getsemani e sul Calvario?

Che cosa significa per noi redenzione dalla Caduta? Come scrive Alma, ci sentiamo di «cantare il canto dell’amore che redime»? (Alma 5:26).

Qual è la fonte alla quale attingere per insegnare il grande piano dell’Eterno Iddio? Naturalmente le Scritture, e in modo particolare il Libro di Mormon. Questo comprende anche le altre rivelazioni moderne, che vanno affiancate alle parole degli apostoli e dei profeti e ai suggerimenti dello Spirito.

Alma «comandò loro di non insegnar null’altro se non le cose che egli aveva insegnato, e che erano state dette dalla bocca dei santi profeti» (Mosia 18:19).

Dottrina e Alleanze indica: «E che viaggino di là predicando la parola lungo il cammino, senza dir nulla di più di quanto hanno scritto i profeti e gli apostoli e di quanto è insegnato loro dal Consolatore tramite l a preghiera della fede» (DeA 52:9).

Dopo aver insegnato il grande piano dell’Eterno Iddio, dobbiamo portare la nostra personale testimonianza della sua veridicità.

Dopo aver dato un grande messaggio ai santi in merito al nascere di nuovo e alla necessità che sperimentassero un «possente mutamento» di cuore, Alma suggellò il suo insegnamento con la sua testimonianza dicendo:

«E ciò non è tutto. Non supponete che conosca queste cose da me? Ecco, vi attesto che io so che queste cose di cui ho parlato sono vere. E come supponete che io sappia che sono vere?

Ecco, io vi dico che mi sono rese note dal Santo Spirito di Dio. Ecco, ho digiunato e pregato molti giorni, per poter conoscere queste cose da me. Ed ora so da me che sono vere; poiché il Signore Iddio me le ha rese manifeste mediante il suo Santo Spirito; e questo è lo spirito di rivelazione che è in me» (Alma 5:45–46).

In seguito Amulec si unì ad Alma come compagno di missione. Dopo che Alma ebbe esposto agli Zoramiti il suo messaggio riguardante la fede in Cristo, Amulec suggellò con la propria testimonianza il messaggio del suo compagno con queste parole:

«Ed ora, ecco, vi renderò testimonianza io stesso che queste cose sono vere. Ecco, io vi dico che so veramente che Cristo verrà fra i figlioli degli uomini per prendere su di Sé le trasgressioni del suo popolo, e che egli espierà per i peccati del mondo; poiché il Signore Iddio lo ha detto» (Alma 34:8).

Nella Sua prefazione a Dottrina e Alleanze, il Signore disse che «la voce di avvertimento sarà rivolta a tutti i popoli, per bocca dei miei discepoli che ho scelto in questi ultimi giorni» (DeA 1:4).

La responsabilità della posterità di Abrahamo, che siamo noi, è di essere missionari affinché possiamo portare «questo ministero e questo sacerdozio a tutte le nazioni» (Abrahamo 2:9). Mosè conferì a Joseph Smith nel Tempio di Kirtland le chiavi del raduno d’Israele (vedere DeA 110:11).

Qual è lo strumento che Dio ha designato per questo raduno? È lo stesso strumento designato a convincere il mondo che Gesù è il Cristo, che Joseph Smith è il Suo profeta e che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è vera. È quella Scrittura che rappresenta la chiave di volta della nostra religione.

È il libro più giusto, e se gli uomini obbediscono ai suoi precetti, saranno vicini a Dio più di quanto sia possibile obbedendo a quelli di qualsiasi altro libro. È il Libro di Mormon (vedere l’introduzione al Libro di Mormon).

Dio ci benedice con l’uso di tutte le Scritture, ma in particolare con l’uso dello strumento che ha designato per portarci a Cristo: il Libro di Mormon, la chiave di volta della nostra religione, insieme al volume Dottrina e Alleanze, la pietra di copertura, lo strumento che ci porta al regno di Cristo, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni…

Vi prometto che se studierete più diligentemente le rivelazioni moderne sugli argomenti evangelici, il vostro potere di insegnare e di predicare sarà moltiplicato e voi farete progredire la causa di Sion influenzando molte persone a entrare nella casa del Signore e sul campo di missione.

Vi benedico perché abbiate un maggiore desiderio di inondare la terra con il Libro di Mormon, di radunare nel mondo gli eletti di Dio che anelano alla verità ma non sanno dove trovarla.

Tratto da un discorso tenuto alla conferenza generale di aprile 1987.