2010
La crescita del Fondo perpetuo per l’educazione dopo nove anni
Aprile 2010


La crescita del Fondo perpetuo per l’educazione dopo nove anni

Tyson Kemege, colpito dalla poliomielite e rimasto orfano da bambino, è cresciuto a Nairobi, in Kenya, dove non ha mai dormito su un materasso e dove raramente mangiava due pasti al giorno. Andava in giro solo con l’ausilio di un paio di grucce.

Decise di frequentare il Kenya’s Augustana College per studiare tecnologia informatica, ma senza famiglia, e senza denaro, le sue prospettive sembravano senza speranza.

Il fratello Kemege, che si era unito alla Chiesa pochi anni prima di terminare la scuola superiore, si mise in contatto con una coppia di missionari senior e parlò loro dei suoi desideri. I missionari lo misero in contatto con il comitato del Fondo perpetuo per l’educazione (PEF). Un prestito PEF l’ha aiutato a ottenere l’ammissione alla scuola.

«Sono l’uomo più fortunato del mondo», ha detto spesso il fratello Kemege ai missionari.

Fratello Kemege ha servito come presidente del corpo studentesco dell’Augustana University e ha due chiamate nel suo rione.

Nove anni dopo che il presidente Gordon B. Hinckley ha annunciato per la prima volta il PEF, il programma ha raggiunto più di 38.000 partecipanti in 42 paesi. Nonostante le difficoltà economiche mondiali, il Fondo perpetuo per l’educazione prospera e sta aiutando persone come Tyson Kemege ad ottenere un’istruzione, a sfuggire alla povertà e a dare un contributo alle proprie comunità.

Più dell’87 per cento dei partecipanti al PEF che hanno completato la loro istruzione attualmente hanno un lavoro.

Superando le difficoltà

Benché non sia stato minacciato dal calo economico, coloro che supervisionano il programma riferiscono che ha dovuto superare alcune difficoltà. Una delle difficoltà più grandi affrontate dal programma è il crescente numero di partecipanti.

«Gli ostacoli che abbiamo dovuto affrontare e superare sono i normali ostacoli che vengono con la rapida crescita e con un impegno internazionale», ha dichiarato l’anziano John K. Carmack, membro emerito dei Settanta e direttore esecutivo del fondo. «Alcuni degli ostacoli sono stati quelli di pubblicizzarlo, far conoscere i requisiti e la disponibilità, e sostenere i partecipanti».

Il programma viene diretto dalla sede della Chiesa da un gruppo amministrativo relativamente piccolo, insieme ad alcuni dipendenti, coppie missionarie e volontari locali. Viene supervisionato da due Autorità generali emerite, l’anziano Carmack e l’anziano Richard E. Cook.

Per riuscire ad amministrare questo programma molto esteso, il personale PEF e i missionari lavorano con le presidenze di Area per addestrare i dirigenti che a loro volta lavorano con dirigenti locali per addestrare e dare sostegno a insegnanti, dipendenti, volontari e partecipanti del posto.

Rex Allen, direttore dell’addestramento e delle comunicazioni per il programma ha affermato: «Era ed è un grande progetto innovativo. È nuovo in ogni senso, per questo la comunicazione e l’addestramento sono stati essenziali».

Come funziona

Il programma viene reso possibile da centinaia di migliaia di persone che versano soldi nel fondo. Tutti i soldi versati vengono usati per sostenere i partecipanti.

Per i partecipanti il processo inizia con una fase preparatoria coordinata dal programma dell’istituto di religione nel quale è iscritto il membro. Con l’aiuto dei centri di collocamento SUG, i partecipanti seguono un corso sulla «Programmazione del successo» e una serie di incontri sulla carriera prima di compilare la richiesta online per il prestito.

Una volta approvati i prestiti, i partecipanti portano a termine la loro istruzione con la consapevolezza di dover saldare quel debito in modo che anche altri possano beneficiare del fondo. I partecipanti ripagano più di 2,5 milioni di dollari americani dei loro prestiti ogni anno.

L’anziano Carmack ha affermato che il programma sta avendo successo non solo grazie al grande aiuto finanziario dei membri ma anche grazie alla grande guida. «Il padre del Fondo perpetuo per l’educazione è Gordon B. Hinckley», ha affermato, «ma il sostegno e l’interessamento del presidente [Thomas S.] Monson sono tanto grandi quanto lo erano quelli del presidente Hinckley. Il [presidente Monson] ha seguito il processo fin dall’inizio e oggi lo dirige con la visione profetica».

I risultati

Quando ha annunciato il programma alla conferenza generale dell’aprile del 2001, il presidente Hinckley ha detto: «Avendo acquisito buone capacità lavorative, questi giovani uomini e donne potranno tirarsi fuori dalla povertà che aveva afflitto le generazioni precedenti. Essi potranno provvedere adeguatamente ai bisogni delle proprie famiglie. Presteranno servizio nella Chiesa in incarichi sempre più importanti. Salderanno il loro debito in modo che altri dopo di loro possano essere benedetti come essi lo sono stati» («Il fondo perpetuo per l’educazione», Liahona, luglio 2001, 60).

I dirigenti del programma continuano a vedere l’adempimento delle parole del presidente Hinckley. Dal 10 al 15 per cento degli attuali dirigenti della Chiesa di alcuni paesi in cui il Fondo perpetuo per l’educazione è approvato, precedentemente sono stati beneficiari del fondo.

Il presidente Hinckley ha continuato dicendo: «Questa non è una semplice chimera. Abbiamo le risorse necessarie per farlo grazie ad amici buoni e generosi. Abbiamo l’organizzazione giusta. E anche le persone giuste, e i servi del Signore che possono contribuire al successo dell’impresa. È uno sforzo di volontari che non costerà praticamente nulla alla Chiesa. Preghiamo Dio che ci aiuti a portare avanti questo programma che porterà tante e meravigliose benedizioni a quanti ne beneficeranno come il programma precedente, il Fondo perpetuo per l’immigrazione, aveva portato ai nostri predecessori».

Nove anni dopo, il programma continua a crescere, reso possibile, secondo il fratello Allen, «da una grande buona volontà e una fede straordinaria».

I membri che hanno i requisiti necessari possono essere benedetti…

godendo dei frutti del Fondo perpetuo per l’educazione…

e restituendolo in modo che anche altri ne possano beneficiare.

Illustrazioni di Brad Teare