2010
Egli può guarire qualsiasi ferita
Luglio 2010


Parliamo di Cristo

Egli può guarire qualsiasi ferita

Decisi di prendere sul serio il consiglio che mi era stato dato di scoprire che cosa volesse dire veramente riporre la fede nel Salvatore.

Accadde il 16 dicembre 1991, il nostro ottavo anniversario di matrimonio. Quel giorno, a soli due mesi e mezzo di vita, il nostro primo figlio morì a causa del comportamento di una babysitter.

I mesi e gli anni che seguirono furono segnati da tristezza, rabbia, delusione e disperazione. Il tumulto interiore che mi sopraffece è indescrivibile e non c’era niente che si potesse dire o fare per alleviare il mio dolore.

Lessi molti libri e passi delle Scritture senza che nessuno di essi soddisfacesse la mia disperata ricerca di risposte.

Un giorno, però, ebbi la rara opportunità di parlarne con l’anziano James E. Faust, allora membro del Quorum dei Dodici Apostoli, in virtù della sua amicizia con i miei genitori, avendo lui conosciuto mia madre Flavia e la sua famiglia, durante la sua missione in Brasile. Ero certa che l’anziano Faust sarebbe stato in grado di consolarmi.

Feci molte domande mentre lui ascoltava pazientemente. L’anziano Faust ammise che ciò che avevo passato era molto doloroso ed estremamente difficile da affrontare. Poi mi lesse numerosi versetti dalle Scritture e parlò della necessità di superare il mio dolore e accettare interamente il volere del Signore per poter essere riunita nuovamente con mio figlio. Mi disse: «Sylvia, devi concentrarti su te stessa adesso. Mi rendo conto che sei preoccupata per tuo figlio, ma in realtà dovresti preoccuparti di te stessa e di come ricostruire la tua vita. Non sarà facile, ma puoi guarire il tuo cuore tramite l’espiazione di Gesù Cristo».

Dopodiché mi diede una benedizione affinché riuscissi a comprendere il ruolo fondamentale che Gesù Cristo svolge nella nostra esistenza e Gli consentissi di essere quella fonte di forza di cui avevo bisogno.

Uscii da quell’incontro ancora scoraggiata; il suo consiglio sembrava così semplice eppure così inattuabile. Anche mia madre si sentiva senza speranza in quanto nulla di ciò che mi disse sembrava essere di aiuto. Ricordo che disse: «Ti prego, abbi fede e speranza nel Salvatore e dagli tempo di guarire le tue ferite».

Nel mio percorso interiore per ritrovare la gioia, decisi di prendere sul serio il consiglio che mi era stato dato di scoprire che cosa volesse dire veramente mettere la fede nel Salvatore. Le cose non cambiarono immediatamente, ma giorno dopo giorno e anno dopo anno, con l’aiuto della preghiera e una testimonianza sempre più grande, giunsi a sapere senza nessun dubbio che il Salvatore può guarire le nostre ferite.

Mi resi conto che non tutti possono avere l’opportunità di parlare con un apostolo come avevo fatto io, ma tutti hanno la possibilità di conoscere il Salvatore e di gettare i propri fardelli ai Suoi piedi. Proprio così: la presenza di Gesù Cristo nella nostra vita può alleviare qualsiasi dolore.

So che avere il Signore nella nostra vita può portare gioia al nostro vivere. Egli è il nostro amico, il nostro insegnante e un esempio di perseveranza fino alla fine. Egli ha realmente sopportato tutte le cose e conosce le nostre sofferenze (vedere Alma 7:11–12). La Sua espiazione ha compiuto il miracolo di rimettere insieme i pezzi della nostra vita in vista di quella a venire.

Sarò per sempre grata alle parole dell’anziano Faust e di mia madre perché mi hanno aiutato a capire che, indipendentemente dalla difficoltà, Gesù Cristo è l’unica fonte di sostegno e di speranza che io possieda.

A sinistra: particolare del dipinto Cristo e il giovane ricco, di Heinrich Hofmann, pubblicato per gentile concessione della C. Harrison Conroy Co.