2011
Diamo a Dio la possibilità di benedirci
Settembre 2011


Diamo a Dio la possibilità di benedirci

Come è possibile che un Distretto in Argentina formato da pochi piccoli rami abbia avuto 17 matrimoni al tempio in meno di quattro anni? I dirigenti dicono che la risposta è semplice: l’obbedienza.

Quando Gisela Silva, allora ventunenne, si trasferì da Mendoza, in Argentina, a Ushuaia, la città più a sud della nazione, si chiese se avesse perso la possibilità di sposarsi al tempio. Mendoza, infatti, aveva un palo pieno di rioni di santi degli ultimi giorni, mentre la sperduta Ushuaia, che si trova nell’isola di Tierra del Fuego, contava solo 600 membri che frequentavano tre piccoli Rami.

“I miei genitori si sono sposati al tempio, e anche io volevo ricevere questa benedizione; volevo sposare un fedele membro della chiesa, qualcuno con cui formare una famiglia eterna”, ricorda oggi. “Ma quando sono arrivata ad Ushuaia, c’erano così pochi giovani che mi sono chiesta se fosse mai accaduto”.

Lucas Romano aveva le stesse preoccupazioni di Gisela. Mentre serviva una missione in Uruguay, la sua famiglia si trasferì a Ushuaia. Quando tornò dalla missione, notò subito che i ragazzi erano molti di più delle ragazze. Decise comunque di ascoltare il consiglio dei dirigenti locali di uscire solo con ragazze della chiesa.

Quel consiglio diventò più semplice da seguire dopo che Lucas incontrò Gisela in chiesa e lei si iscrisse ad un corso d’inglese nella scuola dove lui insegnava. Lucas iniziò ad accompagnarla a casa dopo le lezioni e presto iniziarono a frequentarsi. Mentre pregavano individualmente riguardo lo sviluppo della loro relazione, ricevettero delle conferme “linea su linea, precetto su precetto” (2 Nefi 28:30; DeA 98:12).

Nell’aprile del 2005, Lucas e Gisela si sposarono civilmente, come richiesto dalle leggi argentine, quindi furono suggellati nel Tempio di Buenos Aires. Il loro suggellamento fu importante per i giovani di Ushuaia: fu il primo di 17 matrimoni al tempio in meno di quattro anni.

Una grande storia di successo

Come è possibile che un Distretto formato da pochi piccoli rami abbia avuto 17 matrimoni al tempio in così poco tempo? I dirigenti dicono che la risposta è semplice: l’obbedienza.

“Questa è una grande storia di successo”, dice Marcelino Tossen, allora presidente del Distretto di Ushuaia. “Questi giovani sono un grande esempio per i membri della chiesa. Una delle loro qualità è che obbediscono al Signore, ai profeti e ai loro dirigenti locali e ascoltano i suggerimenti dello Spirito. Questa caratteristica contraddistingue tutti i giovani del Distretto di Ushuaia.”

Il presidente Tossen ammette, tuttavia, che i dirigenti locali “dovettero lavorare molto in tutto il Distretto” prima che i loro insegnamenti e i loro consigli sull’importanza del matrimonio nel tempio portassero frutti.

Roberto Ignacio Silva, ora presidente del Distretto di Ushuaia, ricorda che ciò che lo colpì maggiormente quando arrivò con la sua famiglia a Ushuaia nel 2004 fu vedere il grande numero di ragazze ed ex missionari non sposati. Sua figlia Gisela diventò parte di quel gruppo. Lui ricorda che i giovani avevano l’obiettivo di sposarsi al tempio ma avevano bisogno di un po’ di incoraggiamento e guida.

“Dissi loro che se vogliamo un compagno eterno, non dobbiamo cercare qualcuno che sia perfetto”, dice il presidente Silva. “Ma dobbiamo pregare e chiedere al Signore di aiutarci, e dobbiamo rimanere fedeli in chiesa”.

Oltre ad aumentare le attività per gli adulti non sposati, come caminetti o attività congiunte con i giovani di Rio Gallegos e di altre città più a nord, i dirigenti posero enfasi sull’importanza della preghiera, della fedeltà e della dignità. Incoraggiarono inoltre i giovani di Ushuaia ad accrescere la loro fede in modo da sconfiggere le loro paure.

Non avevamo nulla

“Una delle principali preoccupazioni dei giovani qui è come possono sposarsi dal momento che non hanno molto”, racconta il presidente Silva. “Li abbiamo aiutati a comprendere che non dobbiamo avere tutto per poterci sposare”.

Ruth Rodríguez conobbe Emanuel Silva nel febbraio 2006 quando venne chiesto loro di organizzare un’attività congiunta con i giovani di Rio Gallegos, che si trova a più di 320 km a nord. L’amico comune che chiese ai due di lavorare insieme sperava che potessero trovarsi subito bene. “E fu così”, ricorda Emanuel, che al tempo era appena tornato da una missione di due anni a Tucson, in Arizona.

Quando Emanuel e Ruth si sposarono sei mesi dopo, la loro preparazione spirituale e temporale li aiutò a superare le paure per il loro futuro.

“Sentii l’amore del mio Padre Celeste e che Egli voleva che formassi la mia famiglia”, dice Emanuel, in relazione alle risposte alle sue preghiere. “Dopo che lo scelsi come mio obiettivo, Egli mi mostrò la via e mi aiutò a trovare mia moglie”.

Ruth aggiunge che gli obiettivi che si pongono come coppia, come ad esempio lavorare tanto per risparmiare i soldi per il viaggio al tempio, li hanno aiutati ad andare sempre avanti. “A volte desideravamo comprare qualcosa”, ricorda, “ma ci dicevamo, ‘No, dobbiamo risparmiare, così potremo andare al tempio’”.

Il costo del volo andata e ritorno per il tempio di Buenos Aires nel 2006 esaurì i loro risparmi. “Non ci rimase nulla”, racconta Emanuel, descrivendo una situazione comune a tutte le nuove coppie di sposi. Oggi lui e Ruth sorridono nel ricordare quei momenti, e sono grati che la loro fede li portò alla “bellissima esperienza” di essere suggellati nel tempio, ancora oggi l’esperienza più importante della loro vita.

“Ci possono essere molti timori quando si pensa al matrimonio,” dice Ruth. “Cosa faremo per ciò che non abbiamo? Come andremo avanti con la nostra situazione economica? Come faremo a crescere dei figli? Ma se siamo obbedienti alla parola del Signore, se andiamo al tempio, non dobbiamo temere quando iniziamo a costruire la nostra famiglia. Il Signore ci benedirà in modi che non avremmo mai immaginato”.

Non si può programmare tutto

Quando Ezequiel Agustín Frau perse il lavoro all’inizio del 2006, era tornato dalla missione da circa due anni. Era ancora single e sentiva che la sua futura moglie non viveva a Ushuaia. Decise di andare al tempio alla ricerca di guida.

“Volevo essere più in sintonia con lo Spirito Santo, capire quale fosse la volontà del Signore nei miei confronti e cercare ispirazione”, ricorda. “Il tempio mi ha aiutato a trovarla”.

Quando arrivò a Buenos Aires, dopo un viaggio in autobus di tre giorni in cui percorse 3.200 chilometri, andò a stare prima da degli amici, poi da un parente, mentre frequentava il tempio. Alcune settimane dopo Ezequiel finì i suoi soldi e valutò di tornare a Ushuaia. Un vescovo del posto gli trovò un lavoro e così decise di rimanere.

Poco tempo dopo, durante un’attività della chiesa, Ezequiel incontrò una ragazza che si chiamava Marina Mas. Era facile parlare con lei, si sentì subito a suo agio. Quando rivide Marina ad una riunione di giovani adulti, lei disse una cosa che lo colpì.

“Dovremmo vivere all’altezza del tipo di persona che vorremmo sposare”. Ezequiel ricorda che Marina pronunciò questa frase durante una discussione sugli obiettivi personali.

Dal canto suo, Marina stava pregando per poter trovare un degno compagno. Conosceva molti ragazzi ma rimase molto colpita dalla spiritualità di Ezequiel.

Un amico comune aiutò Ezequiel a trovare un posto più vicino al suo lavoro, a tre ore di distanza da dove stava vivendo. Alla fine scoprì che il suo nuovo appartamento, in una città di 13 milioni di abitanti, era a soli due isolati da quello di Marina.

“Non avevo programmato di andare a vivere a due isolati da casa sua”, dice oggi. “Non avevo la minima idea di dove vivesse”.

Vivendo così vicini, Ezequiel ebbe la possibilità di vedere spesso Marina, la cui famiglia lo accolse caldamente. Tutti quegli eventi erano una risposta alle sue preghiere.

I due incominciarono a frequentarsi e presto programmarono il loro futuro insieme. Dopo essersi sposati al tempio nell’autunno del 2006, si trasferirono a Ushuaia.

“Non possiamo sempre comprendere la visione del nostro Padre Celeste per noi, e quindi non possiamo programmare tutto”, dice Ezequiel guardandosi indietro. “Ma possiamo essere obbedienti e darGli la possibilità di benedirci”.

È una cosa stupenda avere una famiglia

Il presidente Tossen dice che una delle più grandi benedizioni che il matrimonio al tempio ha portato a Ushuaia è che “si sta avvicinando il giorno in cui la Chiesa sarà guidata dai figli dell’alleanza. Di conseguenza il vangelo si diffonderà, e il Signore benedirà la Chiesa”, così come sta benedicendo le fedeli coppie che si sposano al tempio.

“Quando ero piccola e i dirigenti ci parlavano del matrimonio, tutte le storie che raccontavano riguardavano eventi felici”, ricorda Ruth Silva. Ruth si rende conto che “vivere per sempre felici e contenti” è una questione di duro lavoro, “ma sentivo che quelle storie erano vere. La più grande benedizione dell’essere sposati al tempio è la felicità che sento quando penso che siamo uniti come famiglia eterna”.

Il suo esempio aiutò suo padre ad entrare nelle acque del battesimo nel 2008 per poi portare la sua famiglia al tempio, dove sono stati suggellati un anno dopo.

“La benedizione più grande, oltre a crescere i miei figli nel vangelo, è la gioia e la pace che provo nel cuore quando penso di aver stipulato l’ordinanza di salvezza del matrimonio eterno”, dice Lucas Romano. “Stare con mia moglie e i miei figli rinnova quel sentimento di felicità. Come una palla di neve che rotola, cresce costantemente. Ogni giorno sono sempre più grato al Signore perché mi sono sposato e ho dato inizio ad una famiglia”.

Marina Frau aggiunge: “Avere una famiglia è bellissimo. A volte può essere difficile perché ci sono molte cose da imparare. Ma è bellissimo”.

Buenos Aires

Ushuaia

“La più grande benedizione dell’essere sposati al tempio è la felicità che sento quando penso che siamo uniti come famiglia eterna”, dice Ruth Silva, al centro nella foto con suo marito, Emanuel, e loro figlia Banira. In alto: Ezequiel e Marina Frau, con la figlia Ailín. In basso: Lucas e Gisela Romano con i loro figli Benjamín e Rebeca.

“Se vogliamo un compagno eterno, non dobbiamo cercare qualcuno che sia perfetto. Ma dobbiamo pregare e chiedere al Signore di aiutarci, e dobbiamo rimanere fedeli in chiesa”, ha detto Roberto Ignacio Silva, presidente del distretto di Ushuaia, ai giovani adulti, molti dei quali (ritratti sopra) hanno preso a cuore il consiglio e si sono sposati nel Tempio di Buenos Aires.

Fotografia del Tempio di Buenos Aires, Argentina, di Néstor Curbelo; mappa di Mountain High Maps © 1993 Digital Wisdom, Inc.

Fotografie di Michael R. Morris, eccetto quando specificato; sfondo © iStockphoto

In alto: fotografia di Gabriel J. Paredes: fotografia del presidente Hinckley di Drake Busath