Il primo novembre 2011 a un devozionale tenuto alla Brigham Young University di Provo, il presidente Thomas S. Monson ha invitato caldamente i suoi ascoltatori a “essere dei buoni esempi”.

Citando l’apostolo Paolo dal Nuovo Testamento — “Sii d’esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità” (1 Timoteo 4:12), il presidente Monson ha espresso il suo desiderio che i membri della Chiesa siano una luce per il mondo.

“Che cos’è la luce?” ha chiesto. “Io preferisco la semplice definizione ‘qualcosa che illumina’. Dare un esempio di rettitudine… aiuta a illuminare un mondo sempre più oscuro”.

Ha riconosciuto che per molti la luce si è affievolita fin quasi al punto di spegnersi e ha spiegato che abbiamo la responsabilità di tenere accesa la nostra luce cosicché gli altri la vedano e la seguano, il che significa per noi che dobbiamo credere.

“Spetta a ciascuno di noi sviluppare la fede necessaria per sopravvivere spiritualmente e proiettare la nostra luce affinché gli altri la vedano” ha detto. “Ricordate che fede e dubbio non possono stare insieme contemporaneamente”.

Il presidente Monson ha poi spiegato che due dei modi migliori per acquisire e mantenere viva la fede sono leggere e studiare le Scritture, e pregare spesso e con costanza.

“Avete letto il Libro di Mormon? Avete messo alla prova la promessa di Moroni?” ha chiesto. Egli ha esortato i partecipanti a prendersi ogni giorno un po’ di tempo per scoprire da se stessi se il Libro di Mormon è vero. “Perché cambierà il vostro cuore e la vostra vita” ha promesso.

Citando 3 Nefi 12:16 — “Così risplenda dunque la vostra luce davanti a questo popolo, affinché possa vedere le vostre buone opere e glorifichi il Padre vostro che è nei cieli” — il presidente Monson ha spiegato che Cristo è la “vera luce che illumina ogni uomo” (Giovanni 1:9), una luce che “splende nelle tenebre” (Giovanni 1:5).

Egli ha poi concluso dicendo: “Le nostre opportunità di risplendere sono infinite… Se seguiamo l’esempio del Salvatore avremo la possibilità di essere una luce, come Lui lo era, anche per le vite di coloro che ci circondano”.