2013
Io non mi dimenticherò te
Giugno 2013


Parliamo di Cristo

“Io non mi DIMENTICHERÒ DI TE”

L’autrice vive nello Utah, USA.

Mentre entravo dal medico per la mia visita di routine, mi sentivo piena di entusiasmo e speranza. Con l’ecografia avevo già sentito battere il cuore del mio bambino, ma ora, dopo varie settimane, il piccolo dentro di me sarebbe stato ancora più grande. Pur avendo vissuto il miracolo della gravidanza già tre volte, continuavo comunque a rimanerne stupita.

Dieci minuti più tardi stavo piangendo da sola nella mia auto — con l’immagine di un bambino senza battito cardiaco impressa per sempre mia mente.

Nei giorni che seguirono, rimasi in uno stato confusionale. Mi sentivo vuota e sola. Mio marito fu costretto a tornare al lavoro e i nostri tre figli correvano per la casa mentre io, controvoglia, preparavo loro da mangiare e provavo a tenere pulita la casa. Ma era come se non fossi veramente presente. Quando tornavo a casa dopo aver sbrigato delle commissioni, per prima cosa controllavo la segreteria per vedere se qualcuno avesse chiamato. Nessuno. Controllavo la posta elettronica ogni ora. Niente. Iniziai a chiedermi se i miei amici e i miei vicini si preoccupassero per me. Ma erano davvero miei amici? Non notai come Satana mi stava influenzando.

Una sera stavo condividendo i miei sentimenti con mio marito ed egli si accorse immediatamente di ciò che stava accadendo. Insieme leggemmo 1 Nefi 21:15 –16:

“Io… non ti dimenticherò, o casato d’Israele.

Ecco, io ti ho inciso sul palmo delle mie mani; le tue mura sono continuamente dinanzi a me”.

Avevo già avuto occasione di studiare e apprendere l’Espiazione. Pensavo di sapere cosa fosse. Ma avevo fallito nel metterla in pratica nella mia vita in modo appropriato. Gesù aveva già sofferto per tutte le mie afflizioni. Sapeva esattamente ciò che stavo provando.

“Il Suo atto più esemplare, l’Espiazione, richiese che Gesù discendesse ‘al di sotto di tutte le cose’ (DeA 88:6)e soffrisse ‘le pene di tutti gli uomini’ (2 Nefi 9:21). Così comprendiamo che l’Espiazione ha uno scopo più vasto dell’essere solo un mezzo per sconfiggere il peccato. Il più grande di tutti gli adempimenti mortali dà al Salvatore il potere di mantenere la Sua promessa: ‘Se vi volgerete al Signore con pieno intento di cuore… egli … vi libererà’ (Mosia 7:33)”.1

Durante questo tragico momento, quale migliore Amico avrei potuto avere di Qualcuno che potesse comprendermi sicuramente? Mi resi conto di aver bisogno che il mio Salvatore mi aiutasse a superare il mio dolore. Non appena mi rivolsi al Signore, vidi immediatamente il Suo amore per me. Mi sentivo calma e in pace e sentivo che Gesù mi comprendeva in un modo che non avevo mai creduto possibile. Egli è esattamente il tipo di Amico che desideravo avere in quei giorni, dopo il mio aborto spontaneo — il tipo di amico di cui avevo più bisogno.

So di potermi rivolgere sempre al mio Salvatore, non solo quando ho bisogno di pentirmi per i miei peccati, ma anche quando ho bisogno di una spalla su cui piangere. Lui c’è sempre. Quando siamo alla ricerca di qualcuno che capisca le nostre pene e i nostri dolori, non dimentichiamoci del nostro Amico più vero, Gesù Cristo.

Nota

  1. Donald L. Hallstrom, “Volgetevi al Signore”, Liahona, maggio 2010, 80.

Insieme leggemmo 1 Nefi 21:15 –16. Mi resi conto di aver bisogno che il mio Salvatore mi aiutasse a superare il mio dolore.

Illustrazione fotografica di Welden C. Andersen