2013
Migliorare le tue preghiere personali
Giugno 2013


Parlano a noi

Migliorare le tue preghiere personali

Da un devozionale tenuto alla Brigham Young University – Hawaii, il 17 maggio 2011. Per il testo integrale in inglese, visitare l’indirizzo web http://web.byui.edu/DevotionalsAndSpeeches.

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Anziano Kevin W. Pearson

Se presti attenzione alle tue preghiere personali, che cosa puoi imparare riguardo alla tua relazione con il Padre Celeste?

L’invito divino a pregare il Padre nel nome di Gesù Cristo è il comandamento che più volte viene ripetuto in tutte le scritture, nonchè la più basilare forma di adorazione personale. Tuttavia, molti di noi hanno difficoltà nel fare preghiere personali significative e che portino rivelazione.

Sono convinto che la preghiera personale sia una delle sfide più sintomatiche affrontate dai membri della Chiesa, sopratutto tra i giovani e i giovani adulti. Le loro difficoltà con la preghiera li portano ad avere difficoltà con la spiritualità.

Le nostre preghiere personali sono il termometro della nostra forza spirituale, indicandoci lo stato della nostra salute spirituale. Come padre, dirigente del sacerdozio e presidente di missione, ho imparato che ascoltando attentamente le preghiere di un’altra persona, puoi scoprire molto riguardo la sua relazione con Dio.Se presti attenzione alle tue preghiere personali, che cosa puoi imparare riguardo alla tua relazione con il Padre Celeste?

Il principio della preghiera personale

Pregare vuol dire parlare con Dio, il Padre Eterno dei nostri spiriti — non a Lui, ma con Lui. Lui ama ciascuno di noi perfettamente ed è pieno di misericordia e comprensione. Sa tutto di noi. Sa di cosa abbiamo bisogno, anche quando noi stessi riusciamo a percepire solo le cose che vorremmo. Il Suo potere e la Sua capacità di guidarci e sostenerci sono infiniti. È sempre disposto a perdonarci e aiutarci in ogni cosa.

Possiamo parlare con il Padre Celeste in maniera vocale o possiamo esprimerci formulando pensieri nella nostra mente e nel nostro cuore. Le preghiere personali dovrebbero essere solenni, espressioni sacre di ringraziamento e gratitudine; sincere petizioni per desideri e bisogni specifici; umili e contrite confessioni e richieste di perdono; richieste di conforto, guida e rivelazione. Molte volte, espressioni di questo tipo ci spingono a parlare al Padre Celeste con il cuore in mano.

La preghiera è spesso una comunicazione rapida, ma può essere anche un dialogo aperto e continuo durante il giorno e la notte (vedere Alma 34:27).

La preghiera personale è essenziale

Nel piano divino del nostro Padre Celeste, era necessario che fossimo separati sia spiritualmente che fisicamente dalla Sua presenza. La preghiera è un indispensabile collegamento spirituale tra Dio e l’uomo. Senza la preghiera, non ci sarebbe possibile tornare al Padre. Senza la preghiera, non ci sarebbe possibile avere fede sufficiente per comprendere e obbedire ai comandamenti. Senza la preghiera, il potere spirituale necessario per evitare le tentazioni, e superare gli ostacoli e le avversità, non sarebbe a nostra disposizione. Senza la preghiera, il pentimento, il perdono e il potere purificatore dell’Espiazione sarebbero irraggiungibili. Attraverso la preghiera personale, tutto è possibile.

La preghiera innesca la rivelazione personale, e i doni spirituali, tramite lo Spirito Santo. È il canale spirituale a disposizione di tutti i figli di Dio, che ci da accesso continuo al nostro Padre Eterno, al Suo Beneamato Figliuolo e allo Spirito Santo. La preghiera è una prova potente e innegabile della realtà di Dio l’Eterno Padre. La preghiera personale è indispensabile per capire Dio e la nostra identità eterna.

Come migliorare le tue preghiere

Preparazione alla preghiera

Spesso preghiamo come prima cosa la mattina, prima ancora di esserci svegliati completamente, o magari lo facciamo la sera tardi, ormai troppo stanchi per offrire una preghiera efficace. La stanchezza, sia fisica che mentale e emozionale, può essere un ostacolo nell’offrire una preghiera significativa.

La preghiera è un lavoro spirituale preceduto da una preparazione mentale e spirituale. Se non ci prendiamo del tempo per umiliarci e considerare attentamente come invocare Dio, il Padre Eterno, nel nome di Gesù Cristo, ci sfuggirà la sostanza del modello divino stabilito per benedirci.

Fissate del tempo sufficiente per comunicare attentamente e umilmente con il Padre Celeste riguardo i desideri più pronfondi del vostro cuore. Invitate lo Spirito Santo, affinchè vi aiuti a sapere per cosa pregare. Pregare vocalmente mi aiuta a mantenere la concentrazione durante le preghiere, e mi permette di ascoltarmi senza vagare con la mente.

Permettetemi di suggerirvi di trovare un momento e un luogo dove possiate riflettere accuratamente sulla vostra vita e sulle vostre necessità. Meditate sulla vostra identità divina e il vostro rapporto con Dio. Sforzatevi di visualizzare il Padre Celeste, mentre vi preparate a parlare con Lui. Pensate al Salvatore, nel cui nome voi pregherete. Mettere in pratica queste cose vi aiuterà a concentrarvi e prepararvi a pregare con cuore umile e grato.

Vivere in modo degno

Non possiamo sentirci a nostro agio alla presenza del nostro Padre Celeste se non siamo moralmente puliti. La pornografia, le trasgressioni sessuali e qualsiasi forma d’intrattenimento che ridicolizzi la virtù, o promuova l’immoralità, possono distruggere la nostra sicurezza nella preghiera e impedirci di ricevere indicazioni spirituali. In ogni caso, ricordate che Satana è l’unico a dirvi che non potete o che non dovete pregare. Lo Spirito Santo ci incoraggia sempre a pregare, anche quando abbiamo difficoltà con l’obbedienza e la dignità personale.

Preghiamo con uno scopo

La preghiera è essenziale nel processo della rivelazione. Domande ispirate portano una concentrazione più elevata e maggiore significato alle nostre preghiere. Se desideri ricevere più rivelazioni personali tramite la preghiera, rifletti sulle domande che poni. Generalmente la rivelazione giunge in risposta a una domanda. Il processo della rivelazione ci richiede di investigare le Scritture, meditarle, e applicarle alle nostre vite. Facendo queste cose, lo Spirito Santo ci aiuta a formulare domande ispirate.

Allinea la tua volotà a quella del Padre

Il Salvatore ci ha ripetutamente comandato che dobbiamo “sempre pregare il Padre nel [nome del Signore]” (3 Nefi 18:19). Quando preghiamo nel nome di Gesù Cristo, “la nostra mente è la mente di Cristo, i nostri desideri i desideri di Cristo.” “… Quindi chiediamo cose che per Dio è possibile concederci.” Molte preghiere rimangono senza risposta perché non sono affatto in nome di Cristo; non rappresentano in alcun modo i Suoi pensieri, ma sono frutto dell’egoismo del cuore dell’uomo.” (Bible Dictionary, “Prayer”). Le preghiere che seguono questo schema sono mosse da vane speranze anzichè dalla fede.

La preghiera non è una trattativa. È un processo di allineamento. Noi non muoviamo il punto di vista di Dio. La preghiera non riguarda tanto il cambiare le circostanze, quanto il cambiare noi stessi. Si tratta di cercare la Sua volontà e chiedereGli aiuto nel fare quello che dobbiamo fare. Quando allineiamo la nostra volontà a quella del Padre Celeste, le risposte e il potere spirituale giungeranno più liberamente. Seguire questo schema ci permette di pregare con fede.

Il Padre Celeste ascolta le mie preghiere?

Quasi 20 anni fa, il nostro quinto figlio, Benjamin, è venuto al mondo. Io e mia moglie sospettavamo che gli occhi di Benjamin avessero qualcosa che non andava. Consultammo un amico di famiglia, nonchè specialista della retina e membro del nostro rione, il quale confermò le nostre preoccupazioni diagnosticando a Benjamin un retino blastoma, una rara forma di cancro all’occhio. Fu una notizia devastante.

Qualche settimana dopo, Benjamin fu sottoposto al primo di vari trattamenti chirurgici. Prima dell’operazione ci riunimmo assieme al chirurgo e gli spiegammo che secondo noi l’occhio di Benjamin era curabile e che non avrebbe avuto bisogno di essere asportato. Molti membri del rione erano uniti alla nostra intera famiglia nel digiuno e nelle preghiere per nostro figlio, avevamo fede nel fatto che Benjamin sarebbe stato guarito.

Un’ora dopo, il chirurgo tornò e ci comunicò che l’occhio di Benjamin era stato distrutto dalle cellule tumorali e che anche l’altro occhio era pieno di tumori che necessitavano un trattamento immediato. Rimasi senza parole. Totalmente schiacciato dal dolore e dallo sconcerto, uscii dall’ospedale e presi a vagare in quell’umida mattina di San Francisco, singhiozzando amaramente.

Avevo fatto tutto quello che mi era stato insegnato. Avevamo pregato e ricevuto la forte impressione di dover scegliere quel dottore. Avevamo digiunato e pregato e sentito con certezza che il nostro piccolo bambino sarebbe guarito tramite la fede e il potere del sacerdozio. Tuttavia, il Signore non era intervenuto. La nostra fede non era altro che vana speranza. Cominciai a dubitare di tutto quello in cui avevo creduto. Mentre camminavo, mi sentivo tradito e furioso. Ero sopraffatto dal dolore.

Non vado fiero della conversazione che ebbi con il Padre Celeste quella mattina, mentre camminavo e piangevo. Dopo un pò, ripresi il controllo delle mie emozioni. Ricordo che mi vennero alla mente le parole di un inno della Primaria. “Padre Celeste, sei davvero in ciel? Odi e rispondi a un bimbo che si volge a Te?” Perchè chiaramente non hai ascoltato me, o forse non te ne importa davvero niente di me e di mio figlio. (“La preghiera di un bambino,” Children’s Songbook, 12.)

In quel momento, giunse un tenero atto di misericordia. Nella mente e nel mio cuore, sentii queste parole: “Kevin, è anche mio figlio”. La chiarezza di questa ispirazione era inequivocabile. Mi resi conto in quel momento di non aver mai capito prima il proposito della preghiera. Pensavo che, solo perchè credevo in una buona causa, potessi usare il sacerdozio e il digiuno e la preghiera per cambiare la volontà di Dio.

Per la prima volta in vita mia, capii di non averne il controllo. Sapevo di dovermi sottomettere alla volontà del Padre Celeste. Non potevo avere quello che volevo e come lo volevo, solo perchè stavo obbedendo ai comandamenti. Lo scopo della preghiera non è quello di dire al Padre Celeste cosa fare, bensì quello di scoprire cosa Egli vuole che io faccia e impari. Avevo bisogno di allineare la mia volontà alla Sua.

Avremmo dovuto affrontre altri sei anni di sfide gravose nella battaglia per salvare la vita di mio figlio e il suo altro occhio. Ma ora sapevo che il Padre Celeste ne era consapevole e in controllo. E non importa come le cose siano andate alla fine, Egli aveva ascoltato e risposto alla mia preghiera. Oggi, quel miracolo vivente di nostro figlio, sta servendo una missione a tempo pieno in Spagna.

Ho la prova assoluta, nella mia propria vita, che Dio è il nostro amorevole Padre Celeste e che davvero ascolta e risponde alle nostre preghiere. Mentre continui a imparare e comprendere il divino principio della preghiera personale, così come il Salvatore lo ha insegnato, la preghiera diverrà una fonte di grande potere spirituale e rivelazione nella tua vita.

Illustrazioni fotografiche di Les Nilsson