Liahona
Commemorazione del trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia
Aprile 2024


Notizie Locali

Commemorazione del trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia

Eminenti ospiti, tra i quali figurano rappresentanti diplomatici, istituzionali e religiosi di rilievo, hanno preso parte alla solenne commemorazione in occasione del trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia.

Nella suggestiva cornice della piazza del Tempio di Roma de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, sita in via di Settebagni, si è svolta una significativa commemorazione venerdì 23 giugno 2023. L’evento ha celebrato il trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia, riunendo un distinto gruppo di ospiti provenienti da svariate organizzazioni governative, diplomatiche, religiose e civili.

La serata ha costituito un’opportunità unica per riflettere sul valore fondamentale che accomuna tutti: la libertà di religione, di credo e l’integrazione delle minoranze religiose. In un contesto in cui la diversità è sempre più celebrata come un punto di forza, l’evento ha offerto uno spazio di dialogo e di condivisione, ribadendo l’importanza di preservare e rispettare le varie espressioni spirituali presenti nella società.

L’attenzione si è concentrata sulla storia delle radici de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia. Durante la commemorazione, sono stati evidenziati gli sforzi, le sfide e i passi avanti che hanno caratterizzato lo sviluppo della comunità religiosa nel paese. Attraverso testimonianze, discorsi e rievocazioni, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di apprezzare il percorso intrapreso dalla Chiesa nel corso degli anni e di comprendere meglio il suo impatto sulla società italiana.

L’evento ha riunito una variegata gamma di figure di spicco provenienti da diversi settori. Rappresentanti governativi hanno riconosciuto il ruolo della Chiesa nella promozione dei valori di tolleranza e rispetto reciproco. Esponenti governativi hanno sottolineato l’importanza del dialogo interreligioso nella costruzione di un mondo più armonioso ed hanno enfatizzato l’importanza di garantire diritti paritari a tutte le comunità, indipendentemente dalla loro fede.

La commemorazione del trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia ha costituito non solo un momento di celebrazione, ma anche di riflessione e prospettiva. Ha offerto l’occasione di unire voci diverse intorno a un obiettivo comune di armonia, rispetto e convivenza, fornendo un esempio tangibile di come la diversità possa arricchire la trama della società.

La storia e il significato della commemorazione per il trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia

Nella suggestiva cornice della casa di riunione de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, sita nella piazza del Tempio di Roma in via di Settebagni, si è svolta una straordinaria commemorazione venerdì 23 giugno. Questo significativo evento è stato organizzato in occasione del trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia. Tra le fila degli astanti si sono distinti ospiti di prim’ordine, provenienti da varie sfere diplomatiche, istituzionali e religiose.

L’evento ha preso avvio con le parole eloquenti del presidente del Tempio di Roma, James Toronto. Egli ha tracciato un’incisiva narrazione storica, mettendo in evidenza gli eventi di notevole rilevanza che hanno contribuito a preparare il terreno per l’arrivo del vangelo restaurato in Italia. Il presidente Toronto ha sottolineato che il Signore ha sempre nutrito un piano per i Suoi figli che dimoravano nella penisola mediterranea. Questo piano si è concretizzato attraverso la fondamentale figura dello Statuto Albertino del Regno di Sardegna, emanato nel 1848. Questo proclama innovativo è stato pionieristico nel suo genere, poiché ha istituito pari diritti civili e religiosi in Italia, gettando le basi per una maggiore tolleranza religiosa.

Uno degli aspetti salienti del discorso del presidente Toronto è stato il ricordo dell’arrivo del primo missionario, l’anziano Lorenzo Snow, nel 1850. Egli ha messo i semi del Vangelo in Italia, stabilendo La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni a Torre Pellice, all’interno del contesto del Regno di Sardegna. Un dettaglio notevole è che il bisnonno del presidente Toronto fu uno dei primi missionari in Italia, affiancando Lorenzo Snow in questa missione pionieristica. Nei successivi anni tra il 1854 e il 1855, i primi fedeli convertiti emigrarono in America, portando con sé i loro talenti e la loro cultura, arricchendo la comunità dei pionieri de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni negli Stati Uniti.

Dopo un periodo di intensa attività missionaria, gli sforzi dei membri italiani trovarono una temporanea interruzione nel 1862, per poi concludersi ufficialmente nel 1867 con la chiusura dell’opera missionaria in Italia. Tuttavia, un segno tangibile di fede e resilienza è emerso durante la Seconda guerra mondiale, quando alcuni militari statunitensi costruirono la prima cappella in Sardegna, creando uno spazio sacro in territorio straniero e in tempi di conflitto.

L’intervento è proseguito con un’analisi dei passaggi chiave nella storia d’Italia che hanno favorito il progressivo riconoscimento e la protezione delle libertà religiose, culminando con la richiesta ufficiale di riconoscimento de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni nel 1993. Questa richiesta è stata il primo passo verso il riconoscimento ufficiale, confermato nel 2007 e ratificato nel 2012 attraverso la legge 127/2012.

Il presidente Toronto ha affrontato con profondità l’importante questione dell’identità cristiana de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e l’entusiasmo dei membri nell’essere riconosciuti come parte di una chiesa che pone Cristo al centro della propria fede. Questo riconoscimento ufficiale non solo ha ampliato le possibilità di contribuire al bene comune, ma ha anche consolidato la collaborazione tra i credenti di diverse confessioni religiose, sottolineando il valore fondamentale di agire insieme per realizzare azioni benefiche e umanitarie di ampia portata.

Il messaggio chiave trasmesso dalla commemorazione è stato l’importanza della collaborazione interreligiosa e civile per promuovere il bene comune. Gli interventi hanno evidenziato come la sinergia tra diverse forze, unite nell’intento di compiere azioni benefiche, possa massimizzare l’impatto positivo su chi ne beneficia. In un mondo caratterizzato da complessità e diversità, la costante collaborazione iniziata con il riconoscimento ufficiale è un fondamento cruciale per portare avanti progetti umanitari di varia scala.

La commemorazione del trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia ha dato l’opportunità di riscoprire una parte meno conosciuta della storia religiosa italiana. Il discorso del presidente Toronto ha permesso ai presenti di comprendere l’evoluzione della Chiesa in Italia e il suo impegno per il dialogo interreligioso e la cooperazione. L’evento ha chiaramente dimostrato che la collaborazione al fine di compiere azioni benefiche rappresenta un valore universale che può unire le persone indipendentemente dalla loro fede, contribuendo così a migliorare la vita di chi è più bisognoso.

La Segretaria dell’Ente Patrimoniale, Angela Carattoni, nel corso del suo intervento, ha ancor più esplicitamente messo in rilievo gli aspetti storici che hanno confluito nella concessione del riconoscimento della Chiesa da parte dello Stato. Ha sottolineato con notevole enfasi l’ineffabile importanza di custodire e promuovere i principi cardine della fede, oltreché l’essenziale impegno a progredire uniti verso i traguardi futuri, sia in veste collettiva di Chiesa, sia in quella individuale. Nel suo discorso, ha fatto riferimento alle parole dell’anziano Jeffrey R. Holland, apostolo vivente, il quale, con grande eloquenza, ammonisce che “il meglio deve ancora venire”.

Impegno e riconoscimento de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni verso la libertà religiosa: Parole del dottor Andrea Benzo

Il dottor Andrea Benzo, inviato speciale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la tutela della libertà religiosa e il dialogo interreligioso, si è unito agli illustri partecipanti alla commemorazione del trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia. Nel corso del suo incisivo intervento, il dottor Benzo ha offerto una prospettiva preziosa sulla significativa posizione e azione della Chiesa nel campo della libertà religiosa, sia a livello nazionale che internazionale.

Con autentico piacere, il dottor Benzo ha esordito esprimendo la sua gratitudine per l’opportunità di partecipare a un evento di tale rilievo. Ha manifestato apprezzamento per il ruolo centrale che La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni riveste nel promuovere la libertà religiosa e il rispetto per le diverse credenze, sia all’interno delle sue fila che a livello più ampio. Questo impegno, sottolineato dal dottor Benzo, rappresenta una testimonianza tangibile di come la Chiesa si faccia portavoce dei valori che promuovono l’armonia religiosa a livello globale.

Nel corso del suo discorso, il dottor Benzo ha rilevato un aspetto cruciale: non tutte le organizzazioni religiose si dedicano con la stessa intensità alla promozione della libertà religiosa e del dialogo interreligioso. Ha riconosciuto il coraggio e l’ardore con cui La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è all’avanguardia in questa causa, soprattutto alla luce del suo passato di persecuzioni e discriminazioni. Il dottor Benzo ha riaffermato che, dopo aver sofferto le ingiustizie della persecuzione religiosa, sforzarsi per garantire che tutti godano dello stesso diritto è una dimostrazione di nobiltà e di profonda consapevolezza dell’importanza della libertà di credo.

L’intervento ha poi analizzato il contesto italiano, mettendo in luce la propensione naturale del paese verso l’attività religiosa, evidenziando la particolarità della laicità positiva che caratterizza l’Italia, uno Stato che ricerca la collaborazione e il dialogo con le organizzazioni religiose. Il dottor Benzo ha notato come due elementi fondamentali abbiano contribuito a creare un terreno fertile per la diffusione del vangelo di Gesù Cristo e l’affermazione della Chiesa in Italia: da un lato, l’incrollabile impegno della Chiesa per il diritto alla libertà religiosa, dall’altro, le leggi e le politiche democratiche europee che promuovono tale libertà.

Il discorso del dottor Benzo è stato coronato da un’ottimistica nota di speranza. Ha espresso il desiderio che i rapporti già consolidati tra la Chiesa e il Ministero degli Affari Esteri possano essere ulteriormente rafforzati per il bene futuro. Questo segna un punto di partenza per una cooperazione che, basata su valori comuni di libertà religiosa e dialogo, può avere un impatto positivo a livello nazionale e internazionale.

In un’atmosfera di intima riflessione e condivisione, l’anziano De Feo, presidente dell’Area Europa centro de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, si è unito all’assemblea in occasione della commemorazione del trentennale del riconoscimento legale della Chiesa in Italia. Nel corso del suo eloquente discorso, ha riaffermato l’importanza di questa celebrazione e le radici profonde che la legano agli ideali di libertà religiosa e servizio umanitario.

L’anziano De Feo ha iniziato condividendo un’osservazione rilevante, che risuona con l’intima natura dell’evento. Ha richiamato l’attenzione sull’invito ricevuto per la commemorazione, sottolineando che non si trattava di un incontro formale, ma di un incontro “in famiglia”. Questa visione trova fondamento nell’unità che caratterizza i membri de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, dove tutti sono considerati fratelli e sorelle in Cristo. Questo legame fraterno, secondo l’anziano De Feo, è il cuore pulsante dell’impegno della Chiesa verso la libertà di religione e di credo, nonché verso il servizio umanitario.

L’articolo continua con l’analisi dell’impegno della Chiesa verso il servizio umanitario e la promozione delle libertà fondamentali. L’anziano De Feo ha riconosciuto l’importanza del servizio tramite gli aiuti umanitari, sostenuto con dedizione dalla Chiesa come mezzo per aiutare coloro che si trovano in difficoltà. Questo servizio non solo fa la differenza nella vita di chi ne beneficia, ma rivela l’essenza dei veri discepoli di Cristo che cercano di emulare l’amore e la compassione del Salvatore.

Un passaggio significativo è stato citato dal Vangelo secondo Matteo (25:40): “In quanto l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”. Queste parole sintetizzano la visione de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che attraverso il servizio disinteressato mostra un profondo rispetto per ogni individuo come figlio di Dio.

L’anziano De Feo ha proseguito il suo discorso celebrando i pionieri della Chiesa in Italia, coloro che hanno sempre creduto in un mondo migliore e hanno lavorato instancabilmente per realizzare tale visione. Sottolineando l’importanza dell’unità e della coalizione, ha riconosciuto che la collaborazione ha portato al raggiungimento di importanti traguardi, compresa la garanzia delle fondamentali libertà religiose: la libertà di praticare la propria religione, la libertà di credere apertamente e la libertà di proclamare il Vangelo.

L’intervento ha  sottolineato l’apprezzamento dei membri per le libertà godute in Italia, ma richiama anche la loro volontà di estendere tali diritti a tutti i figli di Dio nel mondo. Questo messaggio di solidarietà globale e di impegno nei confronti dell’umanità rispecchia la missione universale della Chiesa.

Concludendo il suo discorso, l’anziano De Feo ha infuso ispirazione nei cuori dei presenti. Ha spronato tutti i membri a perseverare nelle opere di bene e a continuare a costruire un mondo migliore attraverso la loro dedizione. Le fondamenta stanno venendo poste per un’opera di vasta portata, un’opera che trova radici nella fratellanza universale e nell’amore che Cristo ha insegnato. La celebrazione del trentennale è un ringraziamento ai pionieri passati e un impegno per il futuro, un futuro in cui la Chiesa e i suoi membri continueranno a contribuire positivamente alla società e all’umanità nel suo insieme.

Parte Musicale dell’evento

Nel contesto suggestivo della commemorazione del trentennale del riconoscimento legale de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia, le parole sono state abilmente intrecciate con le note, grazie alle interpretazioni del Coro del Palo di Sion di Milano Ovest. Il coro, guidato da Eva Galliano Mazzolari, una direttrice di esperienza con una passione per l’insegnamento musicale e la sonorizzazione per l’infanzia, ha aggiunto un tocco spirituale alla serata con la sua esibizione straordinaria.

Una sezione multigenerazionale di artisti, compresi tra i 20 e gli 80 anni, ha composto il coro di 45 elementi provenienti da Milano, Como, Busto Arsizio e Lugano. La loro unione e la loro dedizione all’arte musicale sono state tangibili, poiché si sono esibiti con dei brani che riflettono la loro passione e il loro amore per Dio e Gesù Cristo.

Il coro ha affascinato l’uditorio con una serie di numeri musicali, ognuno dei quali ha portato un messaggio spirituale e un’energia positiva. “Forza, figli del Signor” è stato il primo brano presentato. L’inno, con radici in una melodia popolare spagnola, è stato caratterizzato dall’entusiasmo e dalla vitalità. La melodia, con l’aggiunta del testo scritto da James Wallis nel 1884, ha dato vita a un inno che esorta all’entusiasmo nel servire il Signore.

Il secondo brano, “Consider the Lilies [considerate i gigli]”, è stato scritto e composto da Roger Hoffman. Con una resa musicale arrangiata da A. Laurence Lyon, il brano trae ispirazione dal capitolo 6 di Matteo nel Nuovo Testamento. Questo brano contemplativo invita a riflettere sulla grandezza della provvidenza divina e la cura amorevole di Dio per la Sua creazione.

“Un fermo sostegno” è il terzo brano che il coro ha presentato. Con testo attribuito a Robert Keen e musica di J. Ellis, questo brano è stato un’ode alla solidità e alla stabilità del sostegno divino nella vita di ogni individuo.

Infine, il coro ha chiuso la sua esibizione con “Bisogno ho di te”. Scritto da Annie Hawkes nel 1873 e musicato da Robert Lowry, questo brano è stato eseguito con emozione e profonda devozione. Le parole riflettono la dipendenza dal divino e l’aspirazione di avvicinarsi a Dio con umiltà.

L’esibizione del Coro del Palo di Sion di Milano Ovest ha aggiunto un elemento di elevazione spirituale e bellezza musicale alla serata di commemorazione. Attraverso le note melodiche e il fervore delle esecuzioni, il coro ha reso omaggio alle radici spirituali della Chiesa e ha reso tangibile il senso di unità e amore che caratterizza la comunità dei Santi degli Ultimi Giorni.