Manuali e chiamate
Lo spirito è il vero insegnante


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Lo spirito è il vero insegnante

L’impressione lasciata dallo Spirito Santo sull’anima che ode la parola di Dio è «il potere di Dio per convincere gli uomini» (DeA 11:21). Il presidente Joseph Fielding Smith dichiarò:

«Lo Spirito di Dio che parla allo spirito dell’uomo ha il potere di svelare la verità con maggior effetto e competenza di quando la verità è appresa per mezzo di contatti personali, anche con esseri celesti. Attraverso lo Spirito Santo la verità penetra in tutta quanta la trama del corpo e perciò non può essere trascurata» (Dottrine di Salvezza, a cura di Bruce R. McConkie, 3 voll. 1:51).

«Quando un uomo parla per il potere dello Spirito Santo, il potere dello Spirito Santo lo porta fino al cuore dei figlioli degli uomini» (2 Nefi 33:1). Nessun insegnante al mondo, per quanto sia esperto, può condurre alla testimonianza e alla conversione un’altra persona. Questo è compito dello Spirito Santo. Le persone arrivano a sapere che il Vangelo è vero tramite il potere dello Spirito Santo (vedere Moroni 10:5; DeA 50:13–14).

Il ruolo dello Spirito nell’insegnamento del Vangelo

Quando insegnamo il Vangelo dobbiamo riconoscere con umiltà che lo Spirito Santo è il vero insegnante. È nostro privilegio servire come strumenti tramite i quali lo Spirito Santo può insegnare, portare testimonianza, confortare e ispirare. Dobbiamo pertanto diventare degni di ricevere lo Spirito (vedere «Cerca lo Spirito», pagina 13). Dobbiamo pregare di avere la guida dello Spirito quando prepariamo le lezioni e quando insegnamo (vedere «Riconosci e segui lo Spirito mentre insegni», pagine 47–48, ). Dobbiamo fare tutto il possibile per creare un’atmosfera nella quale gli allievi possono sentire la presenza dello Spirito (vedere «Invita lo Spirito mentre insegni», pagine 45–46).

L’anziano Gene R. Cook, membro dei Settanta, ci ha dato questo consiglio: «Chi impartirà l’insegnamento? Il Consolatore. Assicurati di non credere di essere il ‹vero insegnante›. Sarebbe un grave errore … Stai attento a non interferire. Il ruolo principale dell’insegnante è quello di preparare la via in modo tale che i suoi allievi facciano un’esperienza spirituale con il Signore.

Tu sei uno strumento, non l’insegnante. Il Signore è Colui che conosce le necessità dei tuoi allievi. Egli è Colui che può arrivare al cuore delle persone e indurle a cambiare» (Discorso tenuto agli insegnanti di religione l’ 1 settembre 1989).

Dobbiamo essere umili strumenti nelle mani del Signore

A volte possiamo essere tentati di pensare che le persone si potranno avvicinare al Padre celeste grazie ai nostri soli sforzi. Possiamo supporre che è la nostra capacità di persuadere che li convince della verità. Oppure possiamo immaginare che la nostra eloquenza e la nostra conoscenza di un particolare principio del Vangelo li ispiri e li edifichi. Se cominciamo a credere queste cose, «interferiamo» con il potere di convinzione dello Spirito Santo. Dobbiamo sempre ricordare il comandamento del Signore: «proclama buone novelle … in tutta umiltà, confidando in [Lui]» (DeA 19:29–30).

Se ti prepari spiritualmente e riconosci la presenza del Signore nell’insegnare, diventerai uno strumento nelle Sue mani. Lo Spirito Santo darà grande potere alle tue parole.

L’anziano Richard G. Scott, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, ha spiegato la differenza che c’è tra la persona umile che consente allo Spirito Santo di insegnare e la persona orgogliosa che confida nella propria forza:

«Alcuni anni fa svolgevo in Messico e in America Centrale un incarico simile a quello del presidente di area …

Una domenica partecipai a una riunione del sacerdozio in un ramo in cui un umile e poco istruito dirigente del sacerdozio messicano aveva difficoltà nell’esporre i principi del Vangelo. Era ovvio che questi principi avevano influito profondamente su di lui. Vedevo il suo intenso desiderio di esporre quei principi. Egli sapeva che avevano grande valore per i fratelli che egli amava. Leggeva la lezione nel manuale, tuttavia il suo comportamento esprimeva il suo puro amore per il Salvatore e per i suoi allievi.

Il suo amore, la sua sincerità e purezza di intenti consentivano all’influenza dello Spirito Santo di pervadere tutta la stanza.

Qualche tempo dopo partecipai a una lezione della Scuola Domenicale nel rione che la mia famiglia ed io frequentavamo. La lezione era tenuta da un professore universitario molto istruito. L’esperienza che facemmo era in netto contrasto con quella che avevo fatto nella riunione del sacerdozio di quel ramo in Messico. Mi sembrava che l’insegnante scegliesse di proposito riferimenti alquanto oscuri ed esempi insoliti per sviluppare l’argomento che gli era stato assegnato: la vita di Joseph Smith. Avevo la netta impressione che egli usasse quell’occasione di insegnare per impressionare la classe con la sua grande preparazione … Egli non sembrava tanto interessato a esporre i principi quanto lo era quell’umile dirigente del sacerdozio …

L’umiltà dimostrata dal dirigente del sacerdozio messicano era un requisito per fungere da strumento per la comunicazione spirituale della verità» (Helping Others to Be Spiritually Led [discorso tenuto agli insegnanti di religione l’11 agosto 1998], 10–12).

Informazioni addizionali

Per altre informazioni su come insegnare tramite lo Spirito vedere la lezione 3 del corso Insegnamento del Vangelo (pagine 198–202).